La mobilità che nuoce all’uomo e all’ambiente
In Europa, il settore dei trasporti è responsabile della presenza dei livelli nocivi di sostanze atmosferiche inquinanti e di un quardo delle emissioni di gas a effetto serra presenti nell’UE. Per invertire tale tendenza negativa, oggi più che mai, è necessario appoggiare e promuovere una mobilità più sostenibile.
In una sua recente analisi, l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha valutato l’impatto ambientale dei trasporti mettendo in evidenza un leggero miglioramento che non c’entra nulla con la mobilità sostenibile ma è collegato, principalmente, alla riduzione delle attività economiche durante la recessione. Nonostante l’esile miglioramento, i dati relativi all’inquinamento prodotto dal settore dei trasporti sono tragici:
“le persone che vivono in prossimità di strade trafficate in tutta Europa sono particolarmente esposte a livelli elevati di inquinamento atmosferico. Livelli nocivi di biossido di azoto (NO2) superiori ai limiti di legge sono stati registrati nel 2010 nel 44 % delle stazioni di monitoraggio dell’aria installate lungo le strade. I livelli di particolato (PM10) hanno superato i limiti nel 33 % di tali siti. Questi inquinanti possono avere conseguenze sul sistema cardiovascolare, sui polmoni, sul fegato, sulla milza e sul sangue.”
Le norme EURO per gli autoveicoli hanno prodotto un sostanziale miglioramento della qualità dell’aria ma gli obiettivi da raggiungere sono ancora lontani dai risultati attuali. Nel concreto non sono state ancora ridotte le emissioni di biossido di azoto, prodotte principalmente dal trasporto merci.
Il settore dei trasporti è di vitale importanza, muove l’economia dell’intera Unione e una grande sfida consiste nell’attenuare gli impatti negativi dei trasporti, ridurre significativamente sia l’inquinamento atmosferico sia acustico. In questo senso potrebbero essere cruciali gli sforzi sulla ricerca e l’innovazione della mobilità elettrica. Il mercato automobilistico conta sempre più modelli che hanno abbandonato il motore termico a favore di quello elettrico. La prossima mossa spetta alle istituzioni che dovrebbero attrezzarsi per allestire le giuste infrastrutture atte a ricaricare la batteria delle auto elettriche. Tale svolta potrebbe trasformare la vivibilità di numerosi centri urbani!
Pubblicato da Anna De Simone il 30 Marzo 2013