Inositolo, una sostanza che pur essendo essenziale per il nostro organismo, non è affatto molto conosciuta. E’ inusuale, per assonanza, conoscere l’inositolo, e pensare che siamo in grado di produrlo anche da soli in un quantitativo che va a sommarsi alla dose che ingeriamo nutrendoci di alcuni cibi.
Ad oggi l’inositolo è considerato una sostanza nutriente vitamino-simile, perché non ci sono ancora delle certezze riguardo all’essenzialità dell’apporto esogeno che invece dal punto di vista alimentare è assicurato. C’è anche chi diversamente indica l’inositolo con la sigla di vitamina B7.
Inositolo: a cosa serve
Vitamina o simil vitamina, vediamo per quali motivi è utili questa sostanza. Quando viene prodotta, entra nelle cellule e viene trasformata, la maggior parte, almeno, in fosfatidilinositolo. Quindi? Quindi poi risulta attiva nelle membrane plasmatiche, dove riveste il ruolo di precursore di secondi messaggeri e partecipa alla trasmissione dei segnali che controllano l’attività cellulare.
Altro ruolo dell’inositolo è quello di stimolare la produzione di lecitina, detta anche fosfatidilcolina. C’è chi preferisce dire che questa sostanza ha la capacità di ridurre il tasso di colesterolo nel sangue ma non è esattamente così, ciò sembra più uno slogan che non descrive con esattezza ciò che avviene.
La lecitina che l’inositolo aiuta a produrre, riesce poi a ripulisce le pareti delle arterie dai depositi lipidici che vengono trasportati verso il fegato, organo che a sua volta si occupa di eliminarli, almeno in parte, attraverso la bile. Sempre nel fegato, l’inositolo impedisce che al suo interno si accumulino troppi lipidi, evitando così che ingrassi.
Inositolo: integratore
Troviamo l’inositolo in varie forme isomeriche, il mio-inositolo è quella più nota perché ha un ruolo biologico più rilevante. Oltretutto se ne trovano grandi quantità nei tessuti animali e in quelli vegetali, nei primi lo troviamo nei fosfolipidi, nei secondi sotto forma di fitato che è un antinutriente in grado di legare il calcio ed il ferro formando complessi insolubili di difficile assorbimento.
E’ possibile assumere l’inositolo anche tramite appositi integratori. Tra i tanti vi segnaliamo quello prodotto dall’azienda specializzata Vegavero su cui trovate maggiori informazioni in questa pagina di Amazon.
Tra i vantaggi delle capsule di inositolo proposte da Vegavero segnaliamo che sono adatte anche a chi segue una dieta vegetariana.
Inositolo trifosfato
Anche se ha una formula molecolare esattamente identica a quella del glucosio, l’inositolo si presenta con una diversa struttura ed è sintetizzato a partire dal glucosio 6-fosfato. Ciò che resta, viene catabolizzato ed eliminato attraverso i reni.
Vitamina o simil vitamina, l’inositolo ha in comune con le vitamine del gruppo B, il fatto di essere idrosolubile quindi quando viene effettuata una integrazione, non ci sono problemi di tossicità.
Inositolo: effetti collaterali
Non è facile evitare gli effetti collaterali dell’inositolo perché la dose ottimale non è stata ancora fissata, per orientarci possiamo tenere conto che di solito si consiglia di assumerne da 1 fino a 12 o più grammi al giorno. Se si superano questi quantitativi, c’è il rischio che questa sostanza abbia un effetto lassativo.
Non sempre è reputato la soluzione migliore, però, anzi, sembra che esistano alternative più adatte. Naturalmente lascio ai medici valutare quale sia di volta in volta più opportuna limitandomi a citarne qualcuna. Ad esempio la lecitina di soia od il riso rosso fermentato, usate per abbassare il colesterolo, oppure il cardo mariano per proteggere il fegato, l’iperico per il trattamento degli stati depressivi e dell’ansia.
Prima di acquistare, quindi, integratori a base di inositolo, dopo averne letto gli effetti, meglio consultare un mendico per capire se e quando ne abbiamo davvero bisogno.
Inositolo in gravidanza
In gravidanza ci sono alcuni casi in cui l’inositolo può tornare utile. Ad esempio se è presente la sindrome dell’ovaio policistico. E’ tra le sostanze che possono dare una mano per problemi di fertilità, migliora la qualità di ovociti ed embrioni nei trattamenti di fecondazione assistita. Per le donne sopra i 40 anni, potrebbe anche riuscire a potenziare la funzionalità delle ovaie.
Inositolo: alimenti
Ne produciamo un certo quantitativo, ma ne assumiamo anche mangiando alcuni alimenti. Tra le fonti di inositolo troviamo ad esempio la crusca, i cereali integrali , il germe di grano, il lievito di birra, gli agrumi, le carni in genere ma soprattutto il fegato.
Inositolo e ansia
Una proprietà che non ho citato e che invece questa sostanza può vantare, riguarda la gestione dell’ansia. L’inositolo può infatti dare una mano al nostro cervello quando è in preda dell’ansia. Ciò vale anche se, al posto dell’ansia, c’è la depressione oppure lo stress psichico.
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