L’innovativo impianto a energia solare che trasforma l’acqua oceanica in acqua potabile
L’acqua è innegabilmente il dono più prezioso che Madre Terra ci offre. Senza acqua, infatti, non può esserci vita. Lo sa perfettamente il nostro stesso organismo, composto per circa il 70 per cento da questo insostituibile liquido.
Tutelare l’acqua, bene comune per eccellenza, è un dovere per tutti noi. Evitando innanzitutto inutili sprechi. Ma garantendone anche l’accesso alle tante popolazioni che nel mondo non possono usufruirne. Con seri rischi per la loro sopravvivenza.
Disponibilità di acqua potabile e cambiamento climatico
Il cambiamento climatico costituisce un acerrimo nemico da fronteggiare per tutte quelle aree geografiche in cui la presenza di acqua potabile è già di per sé limitata. Risulta evidente come periodi di siccità – uno tra i numerosi effetti del riscaldamento globale in corso – possano incidere pesantemente sulla disponibilità di questo bene. Va ricordato, inoltre, che in contesti simili, il controllo delle risorse idriche è spesso nelle mani di chi detiene il potere, senza che il popolo possa averne libero accesso.
In molti territori del pianeta, le cosiddette Water Wars, le guerre dell’acqua, sono una triste realtà consolidata. Come evidenziato dalla Banca Mondiale, sono stati finora documentati oltre 500 conflitti collegati al controllo dell’acqua. Una cifra destinata a crescere.. Si calcola che entro il 2030, ben il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone a elevato stress idrico. A dirlo sono le Nazioni Unite, con dati alla mano da cui si evince chiaramente che le questioni idriche rappresentano un’emergenza irrimandabile. Una questione pressante da cui dipende indissolubilmente la stabilità mondiale.
Fortunatamente, nel mondo non mancano sforzi per trovare soluzioni concrete per affrontare questo spinoso problema. A partire da esperimenti e da progetti capaci di reperire o, per meglio dire, creare acqua potabile mediante modalità alternative.
Acqua dell’oceano trasformata in acqua potabile
Garantire l’accesso all’acqua potabile è divenuta una vera e propria sfida per l’ONG GivePower, che ha realizzato il primo impianto di desalinizzazione dell’acqua alimentato con energia solare. Il sistema è in grado di trasformare l’acqua salata dell’oceano in acqua potabile pulita, dissetando ogni giorno ben 35.000 persone.
Un primo test pilota è stato effettuato nella città di Kiunga, in Kenia, contraddistinta da un territorio molto arido. L’impianto ha già migliorato sensibilmente la vita degli abitanti locali che, prima della sua installazione, erano costretti a sostenere un viaggio di un’ora per poter recuperare acqua, oltretutto contaminata e sporca, perché utilizzata anche dagli animali.
Ora il passo successivo è di replicare la tecnologia in altri paesi del mondo, dove le risorse idriche sono carenti e di difficile accesso.
La scelta dei pannelli solari è strategica. I tradizionali impianti di desalinizzazione, infatti, richiedono grandi quantità di energia, rivelandosi in molti casi impossibili da costruire in aree prive di collegamenti alla rete elettrica. I classici sistemi comportano inoltre costi spesso insostenibili.
Come puntualizzato da GivePower, la qualità dell’acqua ricavabile tramite il loro sistema è indubbiamente migliore di quella che si ottiene con un tipico impianto di desalinizzazione. Il loro apparato risulta innovativo anche sul fronte ambientale, basandosi sull’uso di energia rinnovabile.
Si tratta insomma di un sistema dalle enormi potenzialità. Ci auguriamo che, con tutti gli sviluppi del caso, il progetto sia destinato a divenire un reale supporto per tutte quelle popolazioni che non possono godere del privilegio di un accesso libero, sano e quotidiano all’acqua potabile. Perché l’acqua deve e può essere un diritto di tutti.
Pubblicato da Evelyn Baleani il 5 Settembre 2019