Innesto alle piante: indicazione su occorrente, periodo giusto, conservazione e prelievo delle marze, il taglio e la tecnica migliore.
Tra le tecniche di riproduzione delle piante, oltre la talea, la moltiplicazione per propaggine, la margotta e la semina, vi è anche l’innesto.
Il periodo migliore per praticare l’innesto alle piante cade generalmente in primavera o in autunno e deve essere eseguito utilizzando delle gemme ancora dormienti, le marze, che generalmente si prelevano con la potatura invernale. Il classico esempio di innesto piante è dato da una pianta di agrumi che produce in una metà arancia e nell’altra metà limoni.
Innesto piante, indicazioni generali
Se si desidera praticare un innesto a primavera, bisogna preventivamente raccogliere le marze (una porzione di ramo provvista di una o più gemme). La raccolta delle marze avviene a fine inverno, prima della ripresa vegetativa delle piante: sarà sufficiente conservarle in frigorifero avvolti in semplici fogli di giornali e poi chiusi in sacchetti della spazzatura.
Durante il periodo autunnale gli innesti attraverseranno un periodo di riposo, nel quale dovranno essere riparati dal freddo e dal gelo.
Marza per innesto
La marza deve essere un ramo di 15 cm. Per i criteri di scelta e dettagli sulla sua conservazione, vi rimandiamo alla pagina dedicata marza per innesto. Le marze dovranno essere prelevate da rami giovani con corteccia ancora tenera e lucente. I rami, infatti, non dovranno essere più vecchi di un anno.
Periodo di innesto
Il periodo migliore per eseguire tali operazioni corrisponde a quello di piena attività delle piante in quanto la linfa circola abbondantemente e rende molto semplice il distacco della corteccia.
Quando innestare una pianta? In realtà l’innesto può essere diviso in due fasi, nella prima si preleva la marza e nella seconda si impianta la marza nel portainnesto.
La marza si preleva tra i mesi di gennaio e febbraio.
La marza si va a innestare sul portainnesto dal mese di marzo, con la ripresa vegetativa delle piante. Per tutte le specifiche, pianta per pianta, vi rimandiamo alla pagina: quando si fa l’innesto.
Tipi di innesto
Esistono molti tipi di innesto e si differenziano per la forma del taglio. Per citare solo alcuni tipi di innesto vi segnaliamo:
- Innesto a cella
Consiste nel mettere le marze in una celletta nel tronco della pianta. - Innesto a spacco
Consiste nell’effettuare la spaccatura con opportuni attrezzi per poi inserire due marze alle estremità dello spacco. - Innesto a linguetta
Consiste nell’incastrate tra loro le marze. - Innesto a ponte
Non è un innesto propagativo ma “riparativo” viene usato, infatti, per risanare tronchi o rami.
Per garantire l’attecchimento dell’innesto, a prescindere dal tipo di taglio adottato, bisogna rispettare queste tre regole di base:
- Fissare le due estremità con dell’apposito mastice per innesto.
- Far combaciare i due margini fermandoli con l’apposita rafia (in mancanza della rafia utilizzare del semplice nastro isolante).
- Nell’attesa dell’attecchimento, proteggere l’innesto dal freddo. Il segnale più eclatante sarà la comparsa di nuovi germogli
Forbice da innesto
Abbiamo dedicato una grande quantità di pagine agli innesti degli alberi da frutto, questo perché le tecniche sono diverse e nulla deve essere lasciato al caso, a partire proprio dal taglio.
Per aumentare le possibilità di attecchimento, oltre all’impiego di un mastice stimolante e protettivo, è necessario praticare un taglio netto, pulito e senza sbavature. Un taglio non netto potrebbe causare sofferenze alla pianta e compromettere il successo dell’intera operazione.
E’ per questo che è consigliato usare coltelli ben affilati o forbici predisposte per il taglio a omega, a gemma, etc… L’uso del coltello da innesto è sufficiente ma è consigliato solo a chi ha una grande praticità ed esperienza.
Per facilitare l’intera operazione, anche i professionisti di settore ormai impiegano apposite forbici da innesto. Le forbici da innesto non sono costose e sul mercato se ne trovano di esclusive per un tipo di taglio o di più versatili e quindi adattabili per fare diversi tipi di innesto. Tra le varie proposte d’acquisto vi segnaliamo quelle che sembrano essere le forbici da innesto dal miglior rapporto qualità/prezzo:
- Forbici da innesto professionale – “Tink-sky Professional” – Prezzo 29,99 euro. Provata personalmente su pianta di susino… le plastiche sono un po’ scadenti ma l’innestatrice fa il suo dovere e non lascia sbavature.
- Innestatrice 4 Tipi d’Innesto – Proposta al prezzo di 49,80 euro. Non l’ho provata personalmente ma a quanto leggo dalle opinioni di chi l’ha usata risulta più robusta e le lame dovrebbero garantire una maggior durata rispetto al precedente modello.
Queste forbici da innesto consentono di ottenere con facilità tagli a omega, a spacco e a incastro (tagli a U, a V e a omega).
Il primo modello segnalato è dotato di due lame supplementari e delle classiche lame per la potatura della pianta.
Realizzate in acciaio e plastica resistente. Il sistema di taglio per l’innesto è particolarmente indicato per innestare piante da frutto anche se si adatta bene su rami legnosi (rose, vite e altre piante ornamentali). Entrambi i prezzi indicati prevedono spese di spedizioni gratuite.
Come fare un innesto a un albero da frutto?
- Scegliere portainnesto e marza
- Regolare le forbici al tipo di taglio (e innesto) desiderato
- Tagliare la marza e il ramo del portainnesto dove si desidera impiantare la marza
- Congiungere la marza al portainnesto aggiungendo del mastice
- Sigillare con rafia o nastro da innesto.
Innesto alle piante, cosa serve
L’innesto è un’operazione delicata che… non sempre va a buon fine! Prelevate sempre un buon numero di marze e provate diversi innesti così da garantirvi almeno un buon risultato!
Importante è la marza, il periodo giusto, il taglio, il mastice, i trattamenti… ma importante è anche la scelta del portainnesto.
Il portainnesto può essere una pianta che avete in casa o appositamente acquistata presso un vivaio. Il portainnesto deve essere una pianta dello stesso genere di quella che desiderate. Per esempio: l’arancio dolce su arancio amaro, il susino sul prunus selvatico… anche se per le drupace come il pesco, l’albicocco e il susino, si utilizza prevalentemente il Mirabolano (Prunus cerasifera).
Per fare l’innesto alle piante, dunque, avrete bisogno di:
- Marza
- Panni o giornali per conservare le marze
- Ossicloruro di rame per trattare le marze
- Portainnesto
- Rafia o nastro isolante
- Mastice ad azone stimolante
- Coltello o innestatrice
- Sacchetti di carta e spago