Di innesto per approssimazione si parla quando c’è da irrobustire una pianta o quando si vuole dare una forma diversa allo scheletro, anche unendo due piante vicine. La caratteristica di questo innesto è che viene effettuato tra due rami dello stesso albero oppure, appunto, tra i rami di due piante affini posizionate vicine. La percentuale di buon attecchimento è abbastanza alta.
Tra tutti i tipi di innesto, quello per approssimazione è forse il più semplice e può essere eseguito in tutte le stagioni dell’anno. I risultati migliori e più rapidi però si ottengono nella fase vegetativa, quando i succhi nutritivi sono in piena circolazione. Le tecniche sono tre: semplice, all’inglese, a intarsio. Si tratta di un tipo di innesto che, come dicevamo, sempre soprattutto per rafforzare la pianta.
Innesto per approssimazione semplice
Su entrambi i due rami che si vuole ‘approssimare’ si toglie una striscia di corteccia in senso longitudinale fino a scoprire il legno. Le scortecciature sui due simbionti devono essere una di fronte all’altra e avere la stessa dimensione così da poter essere fatte combaciare. Per tenere insieme i due rami si esegue una legatura con della rafia, senza però stringere troppo per non strozzare, e l’isolamento con il mastice per innesti. Dopo l’attecchimento si taglia la parte superiore del soggetto e quella inferiore del nesto rispetto al punto di contatto.
Innesto per approssimazione all’inglese
Rispetto al precedente cambia che i due rami da ‘approssimare’ vengono incastrati oltre che fatti combaciare. Questo lo si ottiene praticando una incisione a V verso il basso sul soggetto e una incisione a V verso l’altro sul nesto (o marza). Dopo di che si procede con la legatura di rafia e l’isolamento. L’innesto per approssimazione all’inglese è consigliato nelle giornate ventilate e nelle zone piovose perché la vasta superficie di contatto garantisce una buona resistenza. La percentuale di buona saldatura è altissima.
Innesto per approssimazione a intarsio
Dei tre è il meno praticato e in sostanza è una variante utilizzabile quando il soggetto è molto formato e ha una corteccia tenace. Sul portante si effettua un intarsio longitudinale a scalpello provocando una incavatura, mentre sul nesto si ricava una sporgenza adatta a esservi infilata. Le due parti vengono incastrate e si lega e si isola. A saldatura avvenuta si tagliano le diramazioni sopra il soggetto e sotto il nesto.
Se non siete degli esperti, l’innesto per approssimazione è quello giusto per fare una prova. Scegliete una pianta con una chioma abbastanza folta e individuate due rami ‘approssimabili’. Quindi praticate l’innesto (vi consiglio il tipo all’inglese) e aspettate i risultati. Quasi certamente rimarrete gratificati e potrete passare a innesti più complessi.
Gli attrezzi che vi servono sono un buon coltello da innesto, della rafia e del mastice. Trovate il tutto a meno trenta euro. Io consiglio questi: