Innesto a scheggia, tutte le istruzioni

Innesto a scheggia: istruzioni per eseguire questa tecnica di innesto, anche nota come innesto a scaglia. Periodo migliore e piante consigliate.

L’innesto a scheggia innesto a scaglia si chiama così perché le marze hanno la forma di piccole schegge di legno. Questo innesto va effettuato quando la corteccia del portinnesto si riesce a staccare con poche difficoltà dal legno. In pratica, nei vivai, in estate quando le cortecce sono più cedevole, si inizia a praticare l’innesto a gemma dormiente. Verso la fine dell’estate, le cortecce si staccano con qualche difficoltà in più ed è in questo periodo che si può proseguire con l’innesto a scaglia.

Innesto a scheggia, su quali piante

Le piante consigliate per l’esecuzione dell’innesto a scheggia sono tutte le piante da frutto. Dalle pomacee come il melo e il pero, alle drupacee come mandorlo, pesco, ciliegio, albicocco e susino. Si può eseguire su specie minori come il nespolo, il giuggiolo, il kaki, il melograno e finanche il nespolo del Giappone. Insomma, si tratta di un innesto che si adatta bene a tutte le piate da frutto.

Periodo: quando si fa l’innesto a scheggia

Come premesso, l’innesto a scheggia si esegue a fine estate, nel mese di settembre.

Periodo: quando prelevare le marze

Le marze sono quei rami destinati a fornire le gemme per l’innesto. Si prelevano dalla “pianta madre” al momento dell’innesto stesso oppure, al massimo, pochi giorni prima.

Vi consiglio di prelevare le marze nella parte più matura della pianta madre, magari in zone esposte a sud. Il ramo va defogliato completamente lasciando 1 cm circa di picciolo.

Se l’innesto va fatto dopo qualche giorni, dovete avvolgere le marze in carta o panni inumiditi. Le marze si possono conservare per 3 – 4 giorni.

In genere la marza si preleva con un coltello da innesto con lama pulita e ben affilata. Il taglio dovrà essere netto e privo di ogni sfilacciatura.

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Innesto a scheggia, come si fa

Dalla marza prelevate la gemma: poggiate il coltello al di sotto della gemma (circa 1 cm più in basso). Tagliate al di sotto della gemma e uscite (senza tagliare completamente) con la lama circa 2 cm sopra la gemma. Il taglio finale va eseguito a 45° con la ma inclinata.

In pratica, alla fine dovrete avere una gemma che avrà 2 cm di ramo sotto e 1 cm di ramo sopra. Nella parte più lunga (2 cm) dovrete terminare con taglio a scalpello, cioè con un taglio a 45°.

La marza va inserita in un taglio eseguito sul portainnesto.

Il taglio sul portainnesto si pratica strisciando lungo la corteccia. Il taglio dovrà essere rivolto verso il basso e lungo 3 cm circa. Il taglio non dovrà intaccare a fondo il legno ma solo alzare la parte più superficiale.

Per rimuovere la parte di corteccia tagliata, dovrete praticare un nuovo taglio a scalpello dove andrà inserita la marza. In pratica si ricava un linguetta che servirà da appoggio al taglio a scalpello della marza.

Per avere buone possibilità di attecchimento, è importante che la larghezza del talgio praticato sul portainnesto sia identica alla larghezza della gemma che dovete innestare.

La gemma va legata al portainnesto con nastri paraffinici o di plastica degradabile. Il nastro dovrà coprire interamente la gemma.

Nell’inverno successivo, orientativamente nel mese di febbraio, se l’innesto a scheggia ha etticcheto, dovrete tagliare il portainnesto 30 cm sopra l’ultima gemma innestata.

Potrebbe interessarvi anche la guida sull’innesto a spacco diametrale, per tutte le info: innesto a spacco.

Illustrazione da: larapedia.com

Pubblicato da Anna De Simone il 26 Giugno 2017