Innestare e potare sono due operazioni da eseguire in luna calante. In questo periodo infatti la circolazione della linfa è più ridotta e la ferita sarà più facile da sopportare per la pianta. Ciò vale soprattutto per la potatura, ma anche quando si tratta di innestare visto che gli innesti sono pur sempre delle ferite. Questa è la prima regola, ma ce n’è una seconda altrettanto e forse ancora più importante.
Se procederete a innestare in luna crescente, i vostri innesti avranno la stessa percentuale di successo ma daranno origine a rami più piccoli, più lunghi, carichi di foglie e di fiori ma meno ricchi di frutti. Se proprio ma proprio non potete aspettare la luna calante per innestare, assicuratevi almeno di rispettare la seconda regola ‘lunare’.
Che è questa: la marza (cioè la porzione di ramo da innestare sul portainnesto, o soggetto) deve essere innestata con la stessa luna con cui è stata asportata dalla pianta madre. Ciò significa che il prelievo delle marze va fatto in luna calante, come l’innesto, e in ogni caso va annotato su un taccuino con la data.
Altri consigli per innestare aumentando non solo le probabilità di successo, ma anche la qualità del risultato, sono per esempio quello di procedure all’operazione in giornate senza vento e scegliendo le ore più fresche. Per quanto riguarda il periodo, i mesi più favorevoli sono marzo e aprile (approfittando del risveglio primaverile) ma ci sono specie che si possono innestare anche in estate e autunno.
L’influenza della luna sulle operazioni di potatura e innesto è evidente nella vite, che è tipica ‘piangere’ (cioè emettere linfa) quando viene ferita. Potando una vite in luna crescente la si vedrà piangere molto più abbondantemente rispetto alla stessa operazione fatta in luna calante, e questo può essere un problema. L’eccessiva emissione di linfa può infatti indebolire la pianta, rendendola più vulnerabile agli attacchi di insetti e alle infezioni fungine.
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