Quando si parla di inappetenza si vuole definire una condizione più o meno prolungata di mancanza di appetito. Si tratta di una situazione piuttosto comune ed è quindi importante fare le opportune distinzioni sia di tempo che di cause che possono essere patologiche ma anche psicologiche. L’inappetenza va valutata anche in base all’età, è un sintomo piuttosto frequente e non sempre preoccupante, soprattutto nella fase dell’infanzia e in quella della vecchiaia.
Inappetenza: cause
Sono davvero una moltitudine le possibili ragioni che sono alla base di un calo del desiderio di mangiare, ce ne sono di gravi e di banali, di fisiche e di psicologiche-umorali. Anche solo dei lievi stati di malessere generale possono dare inappetenza come anche delle condizioni psicologiche particolari che siano temporanee o meno. E poi, tra le cause, ci sono anche le malattie mediche vere e proprie che è molto importante diagnosticare con cura.
Uno dei primi aspetti da valutare per capire su che tipo di cause orientarsi è la durata della mancanza di appetito. Se si tratta di un sintomo transitorio, molto probabilmente dobbiamo pensare che si tratti di una condizione legata a condizioni stressanti per il nostro organismo. Per condizioni stressanti non s’intende lo stress quotidiano, o per lo meno, non solo, ma anche l’arrivo di malattie febbrili o di sindromi influenzali, di malanni che vanno a mettere sotto sforzo il nostro corpo come ad esempio mal di gola, otite, malattie esantematiche, infezioni delle vie urinarie. Tra le cause dell’inappetenza possiamo trovare anche problematiche di altro tipo, più legate al cibo come le intolleranze alimentari e i casi di malassorbimenti.
Non è finita: esistono dei farmaci che riescono ad alterare il senso del gusto, anch’essi possono toglierci momentaneamente l’appetito. Per finire, prendiamo in considerazione anche la sfera psicologica che può essere ben legata al nostro appetito e al nostro personale benessere: un disagio
Abbiamo parlato anche di malattie gravi che hanno tra i sintomi l’inappetenza: questo è il caso delle malattie tumorali oppure dei disturbi gastrointestinali, oppure della demenza in fase precoce.
Inappetenza alimenti consigliati
Può sembrare un controsenso consigliare dei cibi a chi non ha appetito, ma non lo è affatto perché quando non abbiamo fame molto spesso è il momento in cui è necessario fermarci ad ascoltare cosa il corpo ci sta comunicando.
E può essere che ciò che ci vuole dire è che mangiamo male. Ecco allora che la dieta, assieme all’attività fisica, sono due aspetti importanti da rivedere quando si sperimenta una anche temporanea mancanza di appetito.
Tra i consigli, c’è anche quello di optare su alimenti ricchi di vitamine del gruppo B e su quelli a elevato apporto di acidi grassi omega-6 e omega-3. Nello scegliere il menù del giorno cerchiamo invece di evitare tutti quei prodotti a base di farine raffinate e le carni provenienti da animali da allevamento, oltre agli alimenti addizionati con additivi. E da bere? Poco caffè e poco tè nero, possibilmente nessuna bevanda alcolica.
Inappetenza anziani
Come accennato nell’introduzioni, i soggetti anziani sono spesso soggetti all’inappetenza, anzi, sono di solito vittime di un calo persistente dell’appetito e le ragioni sono varie. In generale con gli anni che passano, si ha sempre una minore percezione del senso della fame e, di pari passo, c’è anche una diminuzione della richiesta energetica da parte dell’organismo. Invecchiando cala anche la capacità di percepire sapori e odori, quindi anche i cibi più gustosi diventano meno appetibili. Tutte queste cause si possono associare a degli estemporanei disturbi digestivi o delle difficoltà nella masticazione che possono facilmente insorgere dopo una certa età e che rendono tutto più difficile.
Inappetenza bambini
In bambini sono un’altra categoria “a rischio” da questo punto di vista e non è quindi il caso di allarmarsi al primo cenno di inappetenza. Tutto dipende da quanto dura il calo di appetito, se è temporaneo è piuttosto normale che si verifichi, altrimenti è meglio contattare il pediatra.
Se si tratta di un fenomeno temporaneo, può essere facilmente legato ad un qualsiasi cambiamento che è andato a modificare le abitudini e i ritmi del piccolo. Grandi o minimi cambiamenti come l’arrivo di un fratellino o sorellina o un trasloco. Ci sono anche delle patologie, più o meno gravi, che possono essere alla base dell’inappetenza. Le tante malattie da raffreddamento o quelle esantematica, una infiammazione in bocca o la gastrointerite, le infezioni alle vie urinarie oppure un’aftosi.
Non solo i bambini ma anche le future mamme possono soffrire di cali di appetito, soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza, quando è il momento dei picchi di nausea gravidica.
Inappetenza rimedi
Esistono vari metodi per far tornare l’appetito, ciascuno deve trovare ciò che fa per lui. C’è chi sorseggia una tisana di Ippocastano oppure chi punta tutto sui Fiori di Bach come Chestnut Bud, che aiuta a ritrovare l’appetito. Andando a vedere quali sono i rimedi omeopatici più adatti è importante capire che tipo di trattamento si vuole seguire, se quello sintomatico o quello di fondo. Nel primo caso si può fare uso dell’avena sativa oppure del Lycopodium clayatum. Tra i trattamenti di fondo c’è invece il Natrum muriaticum.
Il tutto può essere combinato a dei facili esercizi che aiutano a riprendere contatto con il proprio senso del nutrimento. Cominciamo a prendere coscienza di come respiriamo e cerchiamo di farlo nel modo più profondo possibile. Molto efficace è anche la meditazione come anche tutte le attività fisiche che ci consentono di riprendere i ritmi del sonno e della fame.
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