Si avvereranno le catastrofiche previsioni dei Maya il prossimo 20 dicembre 2012? Chi lo sa, in ogni caso quelli de L’ultima luna d’estate se la ridono. Perché ridere fa bene, fa scorrere il sangue, in primis al cervello. E molto spesso smaschera il falso scostando i veli di ogni ipocrisia. Ma toglie anche i cattivi pensieri: come diceva quel tale “del diman non v’è certezza”. Dunque “chi vuol esser lieto sia”.
E difatti risate e letizia sono i cardini della quindicesima edizione di questo festival teatrale che si svolge in chiese, ville e cascine del Parco di Montevecchia e della Val Curone, un pezzo di provincia di Lecco (al confine con Monza e Brianza) che – come ci tengono a sottolineare gli organizzatori del festival – somiglia di più alla Toscana che alla solita Brianza tutta industria e capannoni.
Ridere per L’ultima luna d’estate è qualcosa di diverso dal solito cabaret televisivo. Piuttosto è andare a riprendere la grande tradizione comica della letteratura occidentale che da Aristofane a Molière ride fino al presente, con una serie di spettacoli che riepilogano il teatro comico in tutte le sue forme. Così ecco l’apertura con uno scrittore e giornalista che ama il paradosso come Bruno Gambarotta.
E poi l’excursus nella canzone d’autore francese (che di risate graffianti ne ha regalate parecchie) di Giangilberto Monti, Andrea Mirò e Alberto Patrucco passando alla comicità intelligente di Andrea Cosentino in un viaggio fra sogni e ricordi del ‘900, che torna nel racconto grottesco sugli orrori delle leggi razziali di Gli ebrei sono matti del Teatro Forsennato.
Fino ad arrivare allo splendido The end di Babiloniateatri, vincitore del Premio Ubu 2011, e alla Gufologia di Roberto Brivio dei Gufi: un vero e proprio monumento della canzone comica del secolo scorso che farà da padrino a una tradizione in continuo rinnovamento.
L’ultima luna d’estate ha un programma anche per bambini con spettacoli come Giangatto e la strega Giuseppina di Teatro Invito, Il Grande Trionfo di Fagiolino Pastore Guerriero di Teatro del Drago e Il lupo, cappuccetto e altre storie di Drammatico Vegetale.
Shel Shapiro e Marco Baliani sono i due nomi di punta del programma del festival. L’ex Rokes propone Beatnix, viaggio musical-letterario nella controcultura Beat con i versi di Burroughs, Corso, Ferlinghetti, Ginsberg e Kerouac. Baliani presenta invece Ama il prossimo tuo, caleidoscopio di narrazioni, lettura, miti e leggende intorno alla parola prossimo.
Il festival si concluderà con la messa in scena per banda, coro e voce recitante de La buona novella di Fabrizio De André. Il Corpo musicale Santa Cecilia di Besana Brianza e i cori Santa Felicita di Casatenovo e SS. Nabore e Felice di Sirtori accompagneranno David Riondino in una versione unica del capolavoro del grande cantautore genovese.