Impianto fotovoltaico domestico, conviene?
L’impianto fotovoltaico domestico può essere molto conveniente per i privati che intendono svincolarsi, almeno in parte, dalla rete elettrica.
E’ risaputo, la principale convenienza di un impianto fotovoltaico domestico è la possibilità dell’autoconsumo di energia e per capire in quanti anni si ammortizza i costi di acquisto e installazione bisogna effettuare un calcolo stimato dei propri consumi e della quantità di energia che si andrà a produrre con l’impianto fotovoltaico domestico.
Conviene un impianto fotovoltaico domestico?
Il prezzo del fotovoltaico, negli ultimi anni, è andato progressivamente calando ma al contempo sono diminuiti anche gli incentivi pubblici. L’installazione di un impianto fotovoltaico domestico si fa conveniente solo eseguendo un’attenta analisi costi/benefici. Generalizzando, una famiglia media italiana consuma in un anno circa 4 mila kWh di energia e anche se un edificio ha una buona esposizione solare e gli abitanti sono disposti a investire denaro per l’installazione di un impianto da 3,5 kWp;
la sola presenza dell’impianto non basta se non è accompagnata da un cambio delle modalità di utilizzo dell’energia elettrica: un impianto fotovoltaico domestico conviene se accompagnato da ottimizzazione dei consumi e accumulo di energia, altrimenti il surplus energetico viene depositato in rete e questo non sempre rappresenta un grosso vantaggio per l’utente.
Fotovoltaico, lo scambio sul posto
La rete pubblica è usata come un sistema di accumulo virtuale in grado di conservare il surplus energetico prodotto dall’impianto fotovoltaico privato così da restituire l’energia in momenti della giornata in cui non batte il sole. Questo meccanismo necessita di una rete elettrica in grado di ricevere e restituire energia, infatti in queste circostanze l’utente è munito di un contatore bidirezionale capace di registrare l’energia elettrica prelevata dalla rete pubblica e quella immessa nella stessa rete.
La “sconvenienza” sta nel fatto che l’energia prelevata dalla rete ha una tariffazione più alta di quella prevista dal Contributo in conto di scambio, ecco perché è necessario ottimizzare l’impiego energetico e puntare, per quanto possibile, al totale autoconsumo. Piuttosto che avvalersi della rete pubblica come “sistema di accumulo virtuale”, l’ideale consiste nel premunirsi di particolari dispositivi di accumulo così da incrementare la quantità di energia autoprodotta e autoconsumata; solo in questo modo sarà possibile svincolarsi dalla bolletta elettrica.
Impianto fotovoltaico domestico, permessi
Per installare un impianto fotovoltaico domestico è necessario eseguire la relativa comunicazione alle attività in edilizia libera, a tale scopo bisognerà recarsi allo sportello unico del Comune di residenza; chi abita in zone vincolate da un punto di vista paesaggistico, ambientale, storico o artistico, per poter installare un impianto fotovoltaico domestico non dovrà limitarsi alla comunicazione ma dovrà fare richiesta di un nulla osta preventivo alla rispettiva Soprintendenza competente.
Pubblicato da Anna De Simone il 26 Ottobre 2014