Impianto a pellet con puffer
Impianto a pellet con puffer: dimensionamento, prezzi, opinioni e soluzioni per il risparmio energetico. Quando serve davvero il puffer e cosa valutare.
Puffer, che cos’è e a cosa serve
Il puffer è una sorta di contenitore di accumulo per l’acqua calda. Riesce a fornire acqua calda pronta all’uso da impiegare sia nell’impianto di riscaldamento, sia per uso sanitario. Esteticamente si presenta come un grosso cilindro di acciaio, è rivestito da materiale isolante e a fare il prezzo, oltre alle dimensioni, è anche il tipo di materiale usato.
Quando si decide di associare un puffer alla propria termostufa a pellet bisognerà prestare attenzione al dimensionamento: in commercio esistono puffer dai 200 fino a superare i 2000 litri.
Impianto a pellet con puffer, vantaggi e svantaggi
Iniziamo dagli svantaggi che sono più immediati: il puffer occupa molto spazio quindi dovete avere un locale a disposizione dove poterlo posizionare. Un puffer dalla capacità di 650 litri misura 173 cm di altezza per 95 cm di diametro, quindi ruberà spazio in garage, in cantina o nel locale caldaia. Altro svantaggio considerevole è il prezzo d’acquisto.
Se gli svantaggi dell’uso del puffer sono solo due, i vantaggi sono molto più numerosi. Iniziamo a dirvi che il puffer vi consentirà di ridurre l’energia investita per la produzione di acqua calda. Questo fattore, in un impianto a pellet, si traduce nell’uso di una minor quantità di biocombustibile.
In caso di un impianto a pellet che provvede in modo specifico al riscaldamento, il puffer immagazzina l’acqua calda prodotta in eccesso dalla idrostufa (o termostufa a pellet) e la rilascia nei termosifoni quando serve. In questo modo, se avete un termostato o improvvisamente decidete di abbassare o spegnere il riscaldamento, l’energia prodotta dalla combustione del pellet non verrà sprecata, in più avrete modo di sfruttare i termosifoni anche quando la stufa a pellet è spenta. Per maggiori informazioni, stufe a pellet: termosifoni e acqua calda.
Se la termostufa a pellet funziona anche per la produzione di acqua calda sanitaria, il puffer è più consigliato in quanto avrete a disposizione istantaneamente, acqua calda anche quando la stufa è spenta.
Impianto a pellet con puffer, quando serve
In questo paragrafo vi diremo quando è veramente utile il puffer, cioè quando vi è un più consistente ritorno economico dell’investimento fatto per l’acquisto del puffer: quando il risparmio vale la spesa!
L’acquisto di un puffer è consigliato quando:
- Pannelli solari
se l’acquisto del puffer è associato a quello dei collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria. In questo caso l’acqua calda prodotta dai pannelli dovrà comunque essere immagazzinata da qualche parte per poi usarla al momento del bisogno. - Termostufa/Impianto di riscaldamento a pavimento
Se non avete i termosifoni ma dei pannelli radiali a pavimento, alimentati dalla vostra idrostufa a pellet, il puffer diventa più che consigliato. L’acqua prodotta dalla stufa a pellet raggiunge 70 – 80 °C. Questa temperatura è perfetta per i classici caloriferi ma gli impianti di riscaldamento a pavimento sfruttano acqua a basse temperature (circa 30 °C). L’energia in eccesso, senza puffer, andrebbe sprecata per raffreddare l’acqua. Grazie al puffer l’acqua ad alta temperatura va semplicemente miscelata con acqua fredda prima di essere immessa nelle serpentine del riscaldamento a pavimento.
Impianto a pellet con puffer, dimensionamento
Il dimensionamento di un puffer non è molto semplice. Paradossalmente è più facile calcolare il fabbisogno termico di una casa (e quindi la potenza in kW di una stufa), piuttosto che il fabbisogno idrico di una casa. L’acqua del puffer servirà anche a scopo sanitario o solo per il riscaldamento? Quali sono le abitudini della famiglia? Se l’impianto a pellet con puffer servirà solo per il riscaldamento, calcolate una capacità minima di 20 litri per ogni kW di potenza della stufa in caso di termostufa a pellet, la capacità da stimare sale a 30 – 35 litri se usate una stufa a legna.
Pubblicato da Anna De Simone il 18 Maggio 2016