Un nuovo processo per immagazzinare la CO2
L’anidride carbonica in eccesso subisce un processo di cattura naturale, fenomeno noto con il nome di mineralizzazione di CO2. Durante il processo l’anidride carbonica viene immagazzinata nelle rocce mediante il meccanismo di degradazione delle rocce: alcuni minerali reagiscono chimicamente con l’anidride carbonica atmosferica e la intrappolano all’interno di composti molto stabili.
Così come tutti i processi geologici, anche la mineralizzazione della CO2 avviene in tempi molto lunghi ma intanto il globo continua a crescere e le stime sono terrificanti: sono 1,5 miliardi le persone nel mondo che attualmente non hanno accesso a energia elettrica. Per fornire energia a questa fetta di mondo occorrono all’incirca 28 gigawatt di energia elettrica, meno di quanto installa in un solo anno la Cina. Grazie alle fonti di energia pulita non necessariamente più elettricità si tradurrà in più inquinamento. Nonostante le rinnovabili, in uno degli ultimi rapporti Enea si legge che la produzione di energia elettrica rappresenta il settore produttivo col più alto rilascio di CO2 poiché le centrali utilizzano per lo più gas naturale, carbone e prodotti petroliferi.
Mentre le rinnovabili si fanno spazio nel settore energetico e la mobilità si sforza di diventare più sostenibili, uno studio pubblicato su “RSC Advances” ci spiega come si può accelerare il processo di mineralizzazione di CO2 sfruttando le rocce metamorfiche.
Gli attuali metodi di stoccaggio della CO2 sono piuttosto macchinosi, avvengono in ambiente sotterraneo e necessitano di un continuo monitoraggio. Il gas potrebbe essere immagazzinato in tempi molto più brevi. Lo studio pubblicato su RSC Advances ha coinvolto centri di ricerca di Singapore e della Finlandia. I ricercatori hanno scoperto che usando delle rocce ricche in magnesio e, aggiungendo un semplice catalizzatore come il sale di ammonio, la mineralizzazione della CO2 può avvenire in tempi molto rapidi. Il risultato della reazione è un composto che immagazzina la CO2 e rimane stabile per milioni di anni.
Pubblicato da Anna De Simone il 4 Settembre 2013