Quando non è possibile dare illuminazione naturale a un ambiente chiuso attraverso finestre o aperture trasparenti sulle pareti o sul tetto, non restano che due sistemi.
Il primo sistema è quello dei condotti di luce, il secondo invece sfrutta la tecnologie delle fibre ottiche. Vediamo come funzionano.
Condotti di luce. Nella tecnica di illuminazione naturale che sfrutta i ‘condotti’, la luce è captata da piccole cupole trasparenti installate sulla copertura e provviste di sistemi ottici in grado di ottimizzare la captazione della luce naturale.
La luce diretta e quella diffusa captate dalle cupole vengono convogliate a un diffusore che costituisce l’elemento terminale nell’ambiente da illuminare. Il convogliamento avviene attraverso tubi di alluminio a sezione circolare il cui diametro può variare dai 25 ai 60 centimetri.
Con i condotti di luce si può dare illuminazione naturale anche in punti distanti rispetto a quello della captazione, ma con un limite attorno ai 20-25 metri. Ai tubi possono essere imposte anche delle curve, così da avere una certa flessibilità, ma va tenuto presente che più è lungo e tortuoso il percorso e più sono alte le perdite di luce dovute alla riflessione.
Fibre ottiche. Questa tecnica di illuminazione naturale è più recente rispetto a quella dei condotti di luce. Il vantaggio sta in una maggiore flessibilità e negli ingombri molto contenuti perché i tubi vengono sostituiti da dei cavi. I costi però sono più alti.
Nel sistema a fibre ottiche, un piano di lenti mobili raccoglie la luce solare regolato in modo da seguire il movimento apparente del sole durante la giornata. Il sistema di puntamento del piano captante è gestito da un microprocessore e realizzato in modo che le lenti possano concentrare la luce sulle teste di fibre ottiche. Attraverso le fibre il flusso luminoso è trasportato ai terminali-diffusori di luce.
Condotti di luce e fibre ottiche sono sistemi economici ed efficienti per dare illuminazione naturale ad ambienti confinati senza finestre e lucernari. Gli inconvenienti sono il potenziale surriscaldamento e la formazione di abbagliamenti fastidiosi, soprattutto in estate quando la luce è molto intensa. La parte vetrata di questi sistemi deve essere apribile per fare uscire l’aria calda e consentire la ventilazione notturna.
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