Non ci sorprendiamo più se vediamo moduli abitativi realizzati con container riciclati. La sorpresa arriva dallo studio di architettura israeliano Yoav Messer che ha progettato un ponte di 160 metri interamente realizzato con container in disuso. Il ponte consentirà di collegare la Lod road di Tel Aviv alla montagna di Hiriya, nel cuore del Parco Nazionale Ariel Sharon.
Il ponte si chiamera ECOntainer, è dato le peculiari esigenze dei materiali impiegati, il ponte non potrà essere utilizzato da veicoli pesanti, è stato progettato per consentire il passaggio di pedoni, ciclisti e piccoli bus shuttle. Con i container non si creerà solo il corridoio di percorrenza, saranno allestite particolari cabine panoramiche così da trasformare l’ECOntainer in una meta turistica che attirerà numerosi visitatori.
Le cabine panoramiche regaleranno ai visitatori una splendida vista della parte meridionale della città israeliana. Il ponte ECOntainer è più volte sostenibile:
-realizzato con materiale in disuso
-consente un’esclusiva mobilità sostenibile
-incorpora pannelli fotovoltaici
-valorizza ulteriormente il sito di un ex discarica
Si stima che ogni anno, i servizi marittimi, abbandonano circa 800 mila container. L’allestimento del ponte contribuirà, seppur in parte, allo smaltimento dei container in disuso. Lo studio di architettura israeliano, quando si parla di sfruttamento delle materie prime, attua strategie attente e responsabili, sia in ambito di materiali che di energia.
La copertura dell’ECOntainer è costituita da pannelli fotovoltaici che oltre a generare energia e rendere il ponte autosufficiente, riduce l’effetto del riscaldamento del ponte regalando zone d’ombra. Prima della nascita del Parco Nazionale di Sharon, il sito ospitava la discarica di Hiriya, che accoglieva circa 25 milioni di tonnellate di rifiuti. La discarica è stata chiusa nel 1998 e da allora la zona ha subiro diversi interventi di rivalutazione.
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