Il bike-sharing è tra gli strumenti di mobilità sostenibile i cui vantaggi e benefici sono molteplici: usare la bicicletta negli spostamenti urbani fa bene alla città, non produce inquinamento, riduce la pressione del traffico ma non solo! Andare in bici fa bene alla salute.
Su questo tema ecco un concept elaborato dal designer svizzero Rafael Schmidt che può rivoluzionare l’intero sistema del bike-sharing. Un progetto ecosostenibile futuristico che integra la bicicletta nel tessuto urbano della città. Non a caso le rastrelliere sono inglobate nella pavimentazione proprio per limitare un certo inquinamento visivo.
Ma di stiamo parlando?
Si tratta di un sistema di bike sharing per la città di Copenaghen, che consentirà di disporre le biciclette all’interno di recessi posizionati sotto il manto stradale o addirittura in verticale sulle pareti di edifici pubblici. Le bici sono dotate di sistema Gps e collegate tra loro in una Lan, in modo da poter informare il ciclista in merito a rastrelliere libere, ingorghi del traffico etc. Questo sistema GPS servirà anche a evitare furti e smarrimenti e ad assicurare il giusto numero di mezzi nelle varie postazioni sparse per la città, per soddisfare sempre i bisogni dei cittadini.
Lo scopo è sostituire entro il 2015 il sistema tradizionale con questo modello futuristico garantendo alla collettività 25.000 nuove biciclette. Occorrerà il giusto spazio lungo le strade in maniera da poter costruire i recessi dove posizionare le biciclette e a questo proposito si stanno identificando una serie di punti strategici nella città come fermate di bus, zone limitrofe alle stazioni ferroviarie e così via.
Ogni bicicletta disporrà di un motore elettrico e di una batteria da 26V per garantire una percorrenza di 15 km. La struttura in alluminio conterrà l’importante strumentazione GPS mentre le luci saranno rigorosamente a LED. Per poter usufruire del servizio di bike-sharing bisognerà essere in possesso di una carta di credito. La prenotazione della bicicletta può esser fatta anche via internet.
In caso di furto o danneggiamento o se la bicicletta sarà utilizzata per più di 30 minuti saranno addebitate sulla carta stessa le cifre corrispondenti.
Non vi sembra un modello interessante che potrebbe ispirare lo sviluppo di una eco mobilità da incentivare?