Quando si parla di manufattura e produzione a basso costo, la Cina salta sempre fuori, così anche per il settore del fotovoltaico. La Cina è il primo paese al mondo per la produzione di celle e moduli fotovoltaici e con l’andamento del mercato, diventa sempre più difficile sottrarre questo primato.
Il fotovoltaico made in China viene esportato in tutto il globo esclusi pochi paesi: le nazioni che tutelano le aziende produttrici di fotovoltaico e forniscono buoni incentivi pubblici riescono a tenere testa al mercato del fotovoltaico dalla Cina. Due paesi che che prediligono i produttori locali sono il Giappone e gli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda il mercato domestico.
Negli Stati Uniti, i produttori leader del settore fotovoltaico sono la First Solar e la SunPower. In Giappone i primati sono detenuti dalla Sharp, dalla Kuocera, Panasonic e Solar Frontier che riescono a superare tutti i concorrenti cinesi. C’è da dire che per scoraggiare l’acquisto di fotovoltaico cinese, gli Stati Uniti hanno inserito delle tasse doganali piuttosto salate e anche il Giappone ha introdotto norme per tutelare i produttori locali.
Le aziende europee hanno fatto pressioni affinché si potessero istituire delle tasse doganali sull’importazione del fotovoltaico dalla Cina. Tutti i tentativi sono falliti e anche l’inchiesta antidumping avviata dalla Commissione europea non ha portato risultati. Così la Cina è divenuta padrona del sole con delle quote di mercato sorprendenti: i produttori cinesi coprono il 41 per cento del mercato, in più alcuni produttori che fabbricavano solo celle solari, sono riusciti a fare il salto producendo direttamente i moduli completi. E’ il caso della cinese JA Solar e della Hareon Solar che nel 2011 producevano quasi esclusivamente celle solari mentre oggi esportano moduli completi. In Australia, il 50 per cento del mercato è in mano a un monopolio di produttori cinesi.