Ikea, l’azienda svedese conosciuta in tutto il mondo per i suoi componenti per la casa, torna a far parlare di sè. Questa valta non si discute del contenuto dei suoi spot, bensì di ambiente: Ikea ha annunciato al mondo che entro il 2020 si affiderà completamente alle energie rinnovabili. Non solo energie pulite ma anche riforestazione con un programma che prevede di piantare più alberi di quelli utilizzati per la produzione di mobili e complementi d’arredo.
Ikea concretizza il suo impegno nella salvaguardia della natura e, entro il 2020, tra i raparti dei rivenditori Ikea, saranno disponibili solo prodotti a risparmio energetico tra cui cucine a induzione e lampade LED. In un’intervista rilasciata al Reuters, Mikael Ohlsson, amministratore delegato della società svedese, ha affermato che il passo effettuato da Ikea rappresenterà la grande svolta verso l’innovazione sostenibile.
In tale progetto, IKEA investirà 1,5 miliardi di euro solo entro il 2015. I fondi saranno investiti nelle fonti di energia rinnovabile come impianti eolici e solari che produrranno l’elettricità necessaria per soddisfare almeno il 70% del fabbisogno elettrico dell’intero gruppo. Entro il 2020 si prevede una produzione di energia pulita superiore al fabbisogno elettrico del gruppo.
Non c’è da meravigliarsi: Ikea è già a capo di diversi parchi eolici disseminati in sei nazioni europee e sul tetto di molti edifici, magazzi e store Ikea, si possono contare 342.000 pannelli solari. Per ora, questi impianti soddisfano il 27% della fame energetica del gruppo svedese.
Oggi, Ikea, per la produzione di mobili e complementi non utilizza legno proveniente da foreste naturali ma, per rafforzare il suo impegno nella salvaguardia della natura, prevede di piantare più alberi di quanti ne utilizza per la produzione di letti e armadi! In più, Ikea ha acquistato 10 milioni di metri cubi di legname certificato dall’organizzazione no-profit “Forest Stewardship Council”.
E’ doveroso sottolineare che il gruppo Ikea sta tentando di fissare obiettivi più virtuosi anche circa l’utilizzo di materiali come l’olio di palma, il cuoio e il cotone. Quando si parla di forniture estere, si rischia un campo minato: il gruppo Ikea si impegna a non violare alcun diritto umano, dal lavoro minorile ai diritti dei lavoratori. Questo obiettivo sarà perseguito con l’introduzione di controlli senza preavviso ai fornitori. La società avviarà campagne di riciclaggio nelle località in cui opera e si batterà per assicurare la fornitura di acqua potabile e ridurre gli sprechi in tutte le comunità in cui è presente.