Lo sanno tutti che per una corretta idratazione bisognerebbe bere almeno 2 litri d’acqua al giorno. Eppure la maggior parte delle persone si limita a ingerire meno di un litro di liquidi/die, solo 970 ml per essere precisi, senza differenze sostanziali tra uomini e donne.
Non è che per caso il problema è l’acqua, nel senso che non ‘invoglia’ a farsi bere? Chiediamocelo: se per colmare il fabbisogno idrico fossero disponibili integratori idratanti (come quelli a base di aminoacidi, non parliamo certo di bevande zuccherate) non andrebbe forse meglio?
Se guardiamo alle sostanze con cui idratiamo il nostro corpo, le ricerche dicono che al primo posto c’è l’acqua (circa 650 ml al giorno) senza distinzione di sesso. A seguire, tra le altre bevande, emergono le differenze tra gli uomini e le donne: gli uomini assumono liquidi per lo più dal caffè (75 ml), dal latte (57 ml), dai succhi (48 ml), dalle bevande zuccherate (45 ml al giorno), dal cappuccino (44 ml) e da tè e tisane (43ml).
Le donne invece si idratano soprattutto con tè e tisane, che occupano il secondo posto dopo l’acqua (78 ml), seguite da caffè (62 ml), latte (61 ml), succhi di frutta e bevande zuccherate (40 e 42 ml rispettivamente). Il consumo di bevande con edulcoranti ipocalorici è molto basso (meglio così) sia tra gli uomini che tra le donne, con 10 e 12 ml/die rispettivamente.
Resta il fatto che nel complesso beviamo poco e siamo a rischio disidratazione. A rischiare di più sono bambini e anziani, che dovrebbero essere incoraggiati ad assumere un adeguato apporto di liquidi. I bambini sono esposti a un rischio di disidratazione maggiore rispetto agli adulti per via di diversi fattori, tra cui l’immaturità renale e cutanea, l’incapacità di esprimere la sete e la maggiore suscettibilità a diarrea e vomito.
È probabile che in futuro le bevande idratanti a base di aminoacidi avranno una parte importante nella dieta delle persone, in particolare di anziani e bambini. Nel corso del convegno Pianeta Nutrizione & Integrazione che si è svolto a Parma il 18-19 maggio, il professor Enzo Nisoli, Presidente della Sociatà Italiana dell’Obesità e docente di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, ha dichiarato che: “Importanti risultati suggeriscono che la supplementazione dietetica con specifiche miscele aminoacidiche è in grado di favorire il recupero dello stato di salute in tutte le situazioni caratterizzate da carenza energetica”.
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