Ibuprofene: a cosa serve
Ibuprofene è un nome da farmaco e infatti lo è, è un antinfiammatorio non steroideo, detto in gergo anche FANS,e ha proprietà analgesiche, antinfiammatorie e antipiretiche. I suoi utilizzi più frequenti sono quelli in caso di febbre o di infiammazioni muscolari. Approfondiamone natura e applicazioni.
Ibuprofene
Questo farmaco antinfiammatorio, dal punto di vista chimico risulta un derivato dell’acido propionico ed è in grado di svolgere attività analgesiche, antinfiammatorie e antipiretiche inibendo la ciclossigenasi (o COX). Tornando a parlare un linguaggio meno tecnico, vediamo in quali occasioni può tornarci utile l’ibuprofene.
La sua somministrazione orale o rettale è prevista in caso di dolore anche lievi di svariata natura, dal mal di testa, a “botte” prese accidentalmente, dal mal di denti ai fastidi post-partum oppure post-operatorio. Intramuscolo, l’ibuprofene è utilizzato anche per dolori acuti causati da infiammazioni muscoloscheletriche mentre per via orale per l’osteoartrosi in tutte le sue forme e localizzazioni.
La somministrazione topica di questo farmaco, è consigliata sia per contusioni, distorsioni, dolori e strappi muscolari, ma anche per un semplice e fastidioso torcicollo, lo stesso vale per traumi subiti a muscoli, tendini, articolazioni e legamenti.
Esistono anche usi dell’ibuprofene prettamente femminili, esso è infatti prescritto quando emergono infiammazioni aspecifiche dell’apparato genitale femminile oppure durante la profilassi pre e post operatoria in chirurgia ginecologica.
Ibuprofene: bambini
Quando usiamo l’Ibuprofene per dolori lievi, possiamo farlo anche con i bambini, via orale o rettale, mentre se somministrato per via endovenosa, utilizzato nei neonati con dotto arterioso pervio, questo farmaco può causare problemi cardiaci. L’effetto che si vuole ottenere, è quello di chiudere il dotto arterioso in quei bambini molto piccoli in cui ciò non accade spontaneamente.
Ibuprofene: farmaci
Sempre come farmaco, l’Ibuprofene si presenta in diverse forme che sono a nostra disposizione, possiamo quindi come avrete intuito, scegliere se assumerlo per via orale, topica, vaginale, rettale, intramuscolare ed endovenosa. La valutazione va fatta con il medico, anche e soprattutto a seconda della nostra condizione fisica e del disturbo che vogliamo eliminare.
Solo alcuni farmaci contenenti ibuprofene a determinati dosaggi, sono in commercio come prodotti da banco, ciò significa che non dobbiamo presentare la ricetta medica per poterceli procurare e utilizzare. Ciò non significa che non si necessario un consulto con un dottore in merito all’assunzione di Ibuprofene.
Ibuprofene in gravidanza
A quanto finora emerge dalla letteratura scientifica sull’uso in gravidanza, sembrerebbe che durante il primo trimestre il suo utilizzo, saltuario ed a basse dosi, non provochi aumento di anomalie congenite nei nati esposti rispetto all’atteso. Ciò che potrebbe aumentare, invece, è il rischio di aborto spontaneo, in particolare se si assumono farmaci a base di questa sostanza in prossimità del concepimento.
Dopo la ventottesima settimana di gravidanza, invece, è sconsigliato perché potrebbe determinare il restringimento o la chiusura prematura del dotto arterioso fetale e la riduzione della funzionalità renale.
Dopo il parto, durante la fase di allattamento, l’Ibuprofene nel latte materno passa solo in quantità minime, per questo non esistono particolari controindicazioni in merito. Nel dubbio, con prudenza, si può sempre chiedere il parere medico per vivere più serenamente questa delicata e appassionante fase.
Ibuprofene: febbre
Una delle occasioni in cui l’Ibuprofene è particolarmente gettonato è quella della febbre. Via orale ma anche via rettale, quando la temperatura sale, causa raffreddore, e ci sentiamo doloranti e mal messi, questo farmaco può regalarci un po’ di sollievo.
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Pubblicato da Marta Abbà il 20 Dicembre 2016