Ibisco, rinvaso e cure
Ibisco, rinvaso e cure: quando e come travasare l’ibiscus. Le cure da dedicare a questa splendida pianta e consigli per la fioritura.
L’ibisco, ibiscus o hibiscus è un genere di pianta erbacea cespugliosa coltivata in vaso o in pieno campo a scopo ornamentale. La pianta appartiene alla famiglia delle Malvacee e sono diffuse circa 300 specie e moltissime varietà. Le varietà di ibisco coltivate a scopo ornamentale, presentano foglie grandi di colore verde scuro, ovate e con margini dentati. L’ibisco è coltivato in vaso o in giardino per i suoi bellissimi fiori. I fiori dell’ibiscus è a calice, generalmente formato da cinque sepali e da una corolla a cinque petali. Al centro del fiore è presente la colonna staminale sulla quale sono visibili gli stami e i pistilli.
Tra le cure da riservare all’ibisco, per il corretto accrescimento, sono necessarie concimazioni e un periodico rinvaso.
Quando rinvasare l’ibisco?
Per la coltivazione dell’ibisco in vaso bisognerà provvedere al travaso ogni 2-3 anni. Scegliete un vaso dalle dimensioni leggermente maggiori, il diametro del nuovo contenitore dovrà essere di 3-4 cm superiore al vaso precedente.
Il periodo giusto per trapiantare l’ibisco
In generale, è sempre il periodo giusto per eseguire un rinvaso a patto che l’apparato radicale non abbia sofferto. Per questo si sconsiglia di eseguire in rinvaso in inverno, in autunno inoltrato o all’inizio della primavera quando le radici possono essere ancora provate dalle basse temperature.
Il periodo migliore per trapiantare l’ibisco cade tra la tarda primavera e l’estate.
Al momento del rinvaso dell’ibisco, oltre al contenitore più grande, dovrete disporre di terriccio nuovo, ricco e soffice.
Ibisco, rinvaso
In primavera inoltrata è possibile trapiantare l’ibiscus in piena terra o eseguire il travaso impiegando dei contenitori più grandi. Il rinvaso, in base alle condizioni della pianta, può essere un’operazione molto semplice o estremamente delicata. Se il rinvaso verrà eseguito ogni 2-3 anni, tale operazione sarà semplice perché l’apparato radicale sarà più facile da gestire.
Come rinvasare l’ibiscus?
Per prima cosa, procuratevi del terriccio ricco di materia organica e della perlite in rapporto di 1:4. Se in casa avete già dell’argilla espansa, potete usare quella in sostituzione della perlite.
- – Irrigazione preliminare
Qualche ora prima del rinvaso, irrigate abbondantemente l’ibisco.
L’irrigazione deve essere tale da impregnare il terreno perimetrale contenuto nel vaso. Ciò significa che dovete irrigare, attendere che il terreno abbia assorbito tanta acqua per poi somministrare ulteriore acqua.
Questa procedura vi servirà per staccare più facilmente il terriccio dalle pareti del vaso senza dover stressare la pianta. - – Il nuovo contenitore
Preparate un vaso che sia 3 – 4 cm più grande del contenitore precedente. Se non avete usato una miscela di terriccio e perlite (la perlite rende il terreno più drenante evitando i ristagni) riempite il fondo del vaso con uno strato di un paio di centimetri di argilla espansa (l’argilla espansa, proprio come la perlite, vi eviterà i rinvasi). - – Il terriccio
Dopo lo strato di argilla espansa, aggiungete un generoso strato di terriccio soffice, fresco e ricco di materia organica. Il rinvaso non serve solo a dare più spazio alla pianta per consentire lo sviluppo delle radici, con il rinvaso regaliamo alla pianta un nuovo substrato, indispensabile per la coltivazione in vaso. - – Il rinvaso vero e proprio
Se avete irrigato a sufficienza, quando proverete a sollevare la pianta con la base del suo tronco, il vaso resterà in piano mentre vi ritroverete la pianta con il suo panetto di terra. Osservate il panetto di terra, se nella parte bassa è privo di radici, eliminate il terreno vecchio, eliminate il terreno perimetrale… l’unica zona in cui non dovete rimuovere il vecchio terreno è la parte superficiale… se siete molto esperti, potete eliminare il vecchio terreno anche da questa zona ma se siete alle prime armi è sconsigliato perché potreste rischiare di interrare eccessivamente il colletto** o lasciarlo esposto al sole.
Nella foto che segue sono mostrate le due fasi del rinvaso dell’ibisco.
Dopo l’irrigazione non dovrete fare altro che sollevare l’ibiscus dal vaso e spostarlo nel nuovo contenitore già parzialmente riempito; per terminare, aggiungete del terriccio fresco fino a riempire completamente il nuovo vaso e portare a livello la pianta.
Dopo il rinvaso, evitate di irrigare la pianta per le successive 24 ore se avete eseguito il rinvaso in estate, 48 ore se lo state svolgendo in primavera.
** il colletto è quella parte della pianta che congiunge il fusto alla radice. Questa zona deve essere perfettamente in piano con il terreno, se lasciata scoperta, l’ibisco rischierà di disseccarsi subendo i danni del sole. Se non siete pratici ed è il vostro primo rinvaso, evitate di smuovere il terreno alla base della pianta e limitatevi ad aggiungerne del fresco lateralmente al vecchio pane di terra.
Qualche consiglio sulle cure:
non esagerate con la concimazione! Un eccessiva concimazione arresta la fioritura dell’ibisco, infatti, se notate la vostra pianta prospera e piena di foglie ma senza fiori, probabilmente è il frutto di esagerate concimazioni.
I boccioli dei fiori chiusi, indicano una scarsità di luce, quindi trasferite il vaso con l’ibisco in una zona più luminosa. La potatura dell’ibisco è necessaria solo dopo i primi tre o quattro anni di coltivazione, si esegue per eliminare le parti malate o secche e per modellare la forma della pianta. Per ulteriori informazioni sulle cure da dedicare all’ibisco vi rimando alla pagina: ibisco, coltivazioni e cure.
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Pubblicato da Anna De Simone il 3 Luglio 2016