Ibisco: pianta e proprietà
Ibisco, scientificamente, e similmente Hibiscus, appartiene al genere delle Malvaceae e non indica una sola pianta bensì circa 300. Tra piccoli alberi, arbusti e piante erbacee, sono così numerose le varietà che con questo nome ci regalano fiori quasi sempre meravigliosi.
Il nome deriva dal greco, probabilmente a deciderlo è stato un medico, Dioscoride, nel I secolo d.C.. L’Ibisco è però originario dell’Asia Minore, a farcelo conoscere è stato Ghislain de Busbeck, un ambasciatore fiammingo che ha soggiornato a Istanbul, alla corte di Solimano il Magnifico dedicandosi anche allo studiò la botanica e inviando in Olanda vari esemplari poi diffusi nel continente e arrivati fino ai nostri tempi.
Ibisco: pianta
Oggi cresce tranquillamente anche in Europa anche se è originario delle zone temperate dell’Asia. E’ presente, sempre importato, anche in Nord America e nelle zone tropicali dove ha sviluppato varie specie che arrivano anche a 2 metri.
Proprio in centro America, ad esempio, alcuni Ibisco provenienti dalla Cina incrociati ad altri autoctoni hawaiani hanno dato origine a piante spettacolari per dimensioni e colori, anche quelle in oggi diffuse in Australia e Nuova Zelanda non scherzano. In Nord America, originari dei quelle terre, ci sono l’Hibiscus militaris, con larghi fiori campanulati, rosa-crema, e l’Hibiscus moscheutos, con fiori rosso, rosa, bianco, giallo e arancione.
Veniamo in Italia: nella Penisola parlare di Ibisco vuol dire parlare di Hibiscus syriacus, specie ornamentale tipo arbusto a foglie caduche con fioritura prevista da luglio ad ottobre, molto diffuso in coltivazione nei giardini e aiuole.
Ibisco rosso
Restando sul nostro territorio nazionale troviamo anche Ibisco rosso e particolarmente bello. Oltre a tre specie spontanea diffuse da Nord a Sud, nel Centro, soprattutto vicino a scarpate o rive di fiumi, troviamo l’Hibiscus roseus. Lo si riconosce perché è una bella pianta con alti steli ricoperti di grandi fiori di ibisco colore rosa vivo, quasi rosso.
Sempre sul rosso c’è il diffuso Ibisco palustre: è una pianta erbacea con fusto eretti (80–150 cm) che per tutta l’estate produce numerosissimi fiori a forma di imbuto, larghi 15–20 cm, di colore bianco o rosa, ma ne esistono con fiori rosso intenso. Sono specie ibride.
Ibisco: proprietà
Sono note le proprietà farmacologiche dell’Ibisco da tempo: è antisettico, astringente, emolliente, digestivo, diuretico, purgativo, refrigerante, calmante, stomachico e tonico. Non c’è nulla da scartare, tutte le parti della pianta sono utili. Le foglie sono emollienti, diuretiche, refrigeranti e sedative, mentre i petali, i semi ed i calici maturi presentano le proprietà diuretiche e contro lo scorbuto come lo sono anche i frutti. Le radici, invece, molto amare, hanno notevoli qualità emollienti e fanno passare la tosse.
I fiori dell’ibisco fanno bene ai capelli in forma di shampoo, il loro estratto, poi, è alla base di cure contro disordini del fegato, alta pressione sanguigna. C’è chi sostiene che l’Ibisco sia afrodisiaco, tutto da verificare, ma nessuno lo ha negato finora al 100%.
L’Ibisco, così bello, non può non avere un impiego anche ornamentali: l’Hibiscus syriacus, con la fioritura estiva di fiori bianco, rosa, viola e lilla, è ricercato per dare colore nei giardini, oltre che sui terrazzi o in forma di alberelli isolati e siepi. Anche l’Hibiscus rosa-sinensis, con fiori ad imbuto rosso smagliante, che spuntano uno alla volta dalla primavera all’estate, è spesso ospite dei nostri giardini ma solo se c’è un clima mite. Col freddo preferisce il vaso.
Troviamo l’Ibisco anche in cucina: dall’Hibiscus sabdariffa si ottiene il karkadé con cui si confezionano le note tisane e le meno note confetture, inoltre i frutti dell’Hibiscus esculentus si usano come verdura, nel mondo, dove è indicata con i nomi di Gombo, Okra o Bamja. Infine, anche se suona strano, c’è una specie utilizzata nell’industria cartaria perché ricca di cellulosa: l’Hibiscus cannabinus.
Ibisco: significato
Bello, ma non solo bello, il fiore è ricco di significato presso alcune culture da noi geograficamente lontane. In Polinesia, ad esempio, le ragazze lo portano tra i capelli, ma i ragazzi se ne appoggiano un fiore sull’orecchio destro per mostrare che sono fidanzati, sul sinistro se sono “liberi” e in cerca di una compagna.
Dato che si tratta generalmente di fiori delicati e leggerissimi, nel caso dell’Ibisco, e con una durata molto breve, addirittura un solo giorno, diventano se regalati il simbolo di bellezza fulminea e fugace. Nell’Ottocentesco i romantici lo usavano spesso: donare un Ibisco all’amata significava “tu sei bella”. Il fiore bianco esalta la lealtà, il rosso la pazienza del corteggiatore, mentre i colori cangianti sono invece un segno di rifiuto, il rosso sangue, drammatico: è una “ferita al cuore”.
Ibisco: come coltivarlo
Gli Hibiscus sono piante da coltivare in posizioni soleggiate e calde, sufficientemente umide. Non sono esigenti per il tipo di terreno, basta che sia fertile e fresco, poi c’è l’Hibiscus syriacus che, temerario, resiste bene anche a periodi di siccità e al freddo ma richiede frequenti potature per restare cespuglio. Anche prima dell’inverno è consigliata una potatura per dare vigore alla pianta. Fatti i fiori, l’Ibisco produce i frutti, molto meno belli: grosse capsule semilegnose, ovali, con dentro però preziosi semi.
Varia la fattibilità da specie a specie ma l’ibisco può essere coltivato in vaso, però va rinvasato ogni 2-4 anni e concimato con un fertilizzante che sia ricco di potassio, per favorire la fioritura. Assicuriamogli anche annaffiature abbondanti e regolari d’estate ma diradate d’inverno.
Ibisco te infuso
Abbiamo accennato all’uso dell’Ibisco in fitoterapia in forma di tisana. Note sono le sue proprietà rinfrescanti, dissetanti, lassative, diuretiche, vitaminizzanti, angioprotettrici ed antinfiammatorie. Spesso viene associato, nelle miscele, ad altre piante magiche tra cui Malva, Ippocastano, Calendula e Mirtillo. Oppure resta puro karkadé, con un sapore carico e che da carica, color rosso acceso, deciso, da provare con questi fiori di Ibisco essiccati per preparare infusi con il colino. Se ne ricava un té da bere sia caldo sia freddo, consigliato con un tocco di zucchero o miele. E’ un dissetante favoloso.
Impacco di Ibisco contro la caduta dei capelli
Alcuni acidi organici contenuti nell’Ibisco lo rendono molto efficace e potente anche come base per trattamenti cosmetici. Soprattutto per prevenire la caduta dei capelli e per mantenerli morbidi e districati, forti e lucidi. Provare per credere con questo Impacco anticaduta rinforzante e anche riflessante.
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Pubblicato da Marta Abbà il 28 Marzo 2016