Ibisco, coltivazione e cure
Ibisco, coltivazione e consigli utili su cure, trattamenti e molto altro. Quando si trapianta l’ibisco e come curarlo in inverno.
L’ibisco è il simbolo della Malesia. Appartiene alla famiglia delle Malvaceae ed è originario dell’Asia, Africa e Australia, oggi l’ibisco si è naturalizzato anche in Europa.
In Italia, l’ibisco più diffuso è l’ibiscus syriacus (Hibiscus syriacus), specie ornamentale molto apprezzata. In Italia crescono spontaneamente anche le specie di ibiscus moschuetos palustris, rosa-sinensis e trionum.
Ibisco in inverno
L’ibisco in inverno può rischiare la morte: non tutte le varietà ornamentali tollerano bene il freddo quindi evitate di coltivarlo in zone esposte al gelo. Coltivate l’ibisco in un ambiente soleggiato e per difenderlo dal freddo, in inverno, proteggete il vaso o stendete sul terreno un abbondante strato di pacciamatura.Chi vive al nord Italia e vuole coltivare l’ibisco, per fare in modo che possa resistere all’inverno, dovrà scegliere le varietà più rustiche dell’Hibiscus syriacus. Per le varietà ornamentali più delicate, in inverno la temperatura ideale non dovrebbe mai scendere sotto i 15 °C.
L’ibisco va coltivato in una zona ben esposta al sole e se scegliete una varietà ornamentale meno resistente, sarà necessario provvedere alla coltivazione in vaso per poi spostare i contenitori al riparo durante la stagione invernale. L’ibisco in vaso va portato all’aperto verso il mese di maggio al Settentrione e verso aprile nel Meridione d’Italia.
Ibisco, coltivazione e cure
L’irrigazione
L’ibisco va irrigato durante le prime ore del mattino o dopo il tramonto, nel periodo che precede la fioritura, potete somministrare un concime liquido in concomitanza con l’irrigazione. Ai fiori seguono i frutti, delle bacche legnose che contengono i semi.
Il terreno per chi vuole coltivare l’ibisco in vaso
L’ibisco prospera bene in qualsiasi terreno, anche povero e sassoso. Chi coltiva l’ibiscus in vaso dovrà, però, fare attenzione a scegliere il substrato più ideale: un terriccio ricco di humus, umido, permeabile e soprattutto ben drenato. Se coltivato in vaso, l’ibisco va rinvasato ogni 2 o 4 anni in base all’accrescimento della vegetazione.
Come e quando rinvasare l’ibisco
Il rinvaso, se la pianta è giovane, va fatto annualmente mentre se la pianta è molto matura, è possibile provvedere al trapianto dell’ibisco ogni 2 o addirittura 4 anni se coltivato in contenitori grandi. Il periodo migliore per rinvasare l’ibisco cade in primavera.
Il nuovo vaso dovrà essere leggermente più grande di quello precedente. Nella scelta del nuovo terriccio, vi consigliamo di realizzare una formulazione uguale al substrato usato in precedenza. Nelle 48 ore che precedono il rinvaso, irrigate abbondantemente l’ibisco: il terreno, durante il trapianto, dovrà essere molto umido così le radici potranno trattenere una porzione di terreno che servirà a proteggerle durante questa delicata fase.
Malattie dell’ibisco
I nuovi germogli, durante il periodo primaverile, vengono spesso attaccati dagli afidi. Se notate delle fumaggini o la presenza massiccia di questi piccoli parassiti, non esitate a usare rimedi naturali specifici. Una delle preparazioni consiste nel far sciogliere 50 g di sapone in 3 litri d’acqua e versare il liquido nello spruzzatore non appena freddo. Irrorate il liquido su tutta la pianta avendo cura di bagnare anche la pagina inferiore delle foglie.
Altro rimedio molto utile per prevenire la comparsa di malattie sull’ibiscus consiste nell’uso di preparati a base di aglio. Come preparare un rimedio naturale per curare l’ibisco o prevenire la comparsa di malattie e attacchi parassitari? Prendere 100 grammi di aglio e triturarli in modo sottile poi mescolarli in 10 litri di acqua dentro un contenitore con coperchio. Fatto ciò, lasciare macerare per circa tre giorni prima. Trascorso il tempo, filtrare il composto e travasarlo in uno spruzzino. Irrorare sulla piante senza trascurare nessuna foglia.
Pubblicato da Anna De Simone il 1 Giugno 2016