I Laghi fatali del Camerun
Il Camerun è una lingua di terra che si estende tra Nigeria, Ciad e altri piccoli Stati della costa occidentale dell’Africa. Il Lago Nyos e il vicino Lago Monoum, sono laghi di origine vulcanica, si formarono quando i crateri, ormai spenti, si riempirono d’acqua. Sul fondale di questi laghi si trovano grandi quantità di CO2.
Era la sera del 21 Agosto del 1986 quando persone e animali, residenti nei pressi del lago, iniziarono a morire. La mattina del 22 agosto più di 1.700 persone furono trovate morte. Siamo abituati a sentir parlare di catastrofi naturali come tsunami, uragani e terremoti ma questo evento è del tutto particolare anche se la dinamica dell’accaduto la riscontriamo nella nostra vita quotidiana, semplicemente aprendo una lattina.
Quando apriamo una soda, se la lattina è stata scossa, possiamo osservare un rilascio “esplosivo“, dei gas presenti nel liquido. Un fenomeno non troppo diverso è avvenuto in quell’Agosto dell’86 nel Camerun. Qualcosa ha perturbato i laghi, così, il biossido di carbonio presente sul fondale è arrivato in superficie. Fin quando la CO2 si trovato sul fondale, le alte pressioni riuscivano a disciogliere il gas in acqua ma, una volta in superficie il passaggio alla fase gassosa è stato inevitabile rilasciando nell’atmosfera circa un chilometro cubo di biossido di carbonio.
Il biossido di carbonio è risalito per oltre 70 metri, poi, dato che è un gas più denso dell’aria, ha raggiunto il terreno e si è lasciato condurre dai venti raggiungendo i villaggi. L’anidride carbonica ha rimpiazzato l’aria e quella notte di agosto 1.700 persone sono decedute per asfissia. Il lago Nyos è ancora oggi “potenzialmente fatale“. Negli altri laghi del globo non vi è un accumulo di CO2 per ogni stagione avviene un “ricambio d’acqua” naturale: in autunno le temperature dell’acqua superficiale iniziano a diminuire, così l’acqua fredda essendo più densa affonda e l’acqua calda sale in superficie.
I geologi, studiando i laghi del Camerun, si sono accorti che questo “turnover” non avviene e gli strati d’acqua restano intatti. I geologi stimano che solo il lago Nyos contiene da 300 a 400 milioni di metri cubi di biossido di carbonio. Cioè 1.600 volte la quantità che si trova generalmente in un lago di quelle dimensioni.
I laghi del Camerun sono, tutt’oggi, potenzialmente fatali. Si suppone che a rilasciare l’enorme bolla di CO2 sia stato un evento che ha perturbato l’equilibrio del lago, proprio come quando agitiamo una lattina. Probabilmente ci sarà stata una piccola frana subacquea o un forte vento, per i geologi questo sarebbe bastato a mietere 1.700 vittime.
Seppur spaventoso, l’uomo non può non essere affascinato dal potere della natura. Così, nel Camerun geologi, studiosi e appassionati, si recano ai laghi per osservare dei piccoli sfoghi di gas che dalle profondità del lago sorgono in superficie. Gli sfoghi di gas non sono naturali: una squadra di geologi francesi, in partnership con un team americano, sta lavorando per risolvere il pericolo. All’inizio del 2001 alcuni scienziati hanno immerso nel lago un condotto di circa 200 metri mediante il quale il biossido di carbonio riesce a uscire provocando un getto d’acqua che sale fino a 55 metri d’altezza, un vero spettacolo!
Il condotto rappresenta una sorta di valvola di sfogo che riesce a portare fuori dall’acqua circa 20 milioni di metri cubi di gas, tuttavia questo sforzo non basta. Per rendere il Lago Nyos del tutto innocuo sono stati progettati altri condotti così gli appassionati dei fenomeni naturali potranno osservare dei veri e propri zampilli d’acqua e gas.
Foto | wikipedia EN
Bibliografia dati per autore | Kotz, Treichel, Weaver
Pubblicato da Anna De Simone il 6 Novembre 2012