Housing sociale: significato, a cosa serve ed esempi
E’ possibile fare un po’ di confusione tra edilizia residenziale pubblica ed edilizia residenziale sociale, detta anche housing sociale, oppure edilizia abitativa sociale. Sono tanti i modi di abitare il territorio, di insediarsi cercando di avere un impatto sociale e ambientale migliore di quello dei progetti precedenti ed è proprio con quest’ottica che vogliamo raccontare l’housing sociale. Si tratta di un tipo di interventi immobiliari ben preciso, che per essere così etichettato deve rispettare dei criteri che andremo a vedere. L’aggettivo “sociale” è legato al fatto che in questi contesti urbanistici si affrontano in modo organico e questioni che di solito vengono gestite separatamente.
Definizione enigmatica? Ora spieghiamo meglio!
Housing social: significato
Riprendiamo la definizione appena trovata per approfondire e comprendere da un punto di vista prettamente pratico cosa significa vivere in un contesto di questo tipo. Negli interventi di residenza sociale si abbracciano diversi aspetti dell’abitare che di norma non hanno particolari connessioni se non all’interno dei singoli nuclei famigliari.
Con l’housing sociale si cerca di rispondere all’emergenza abitativa, si offrono percorsi di formazione all’autonomia e accesso ad alloggi di qualità e alta efficienza energetica. Molto spesso è previsto un supporto alla costruzione di una comunità di abitanti anche attraverso la progettazione di spazi collettivi condivisi e aperti alla città. L’impatto sul quartiere vuole essere positivo, a volte trainante, si vogliono seminare degli spunti di innovazione locale. Tutto ciò, con una fortissima attenzione per l’ambiente e per la sostenibilità
Housing sociale: a cosa serve
Dalle caratteristiche che abbiamo scoperto, è facile intuire che uno dei principali obiettivi dell’edilizia residenziale sociale è quello di garantire sia il benessere abitativo che l’integrazione sociale. Anche dal punto di vista organizzativo, ciò emerge bene. In un solo palazzo o complesso abitativo infatti, troviamo vari alloggi popolari gestiti da Sgr, Fondazioni o Cooperative.
Per entrare a far parte di questa realtà è necessario essere selezionati perché servono delle famiglie o delle persone che ben si sposino con gli obiettivi di questo progetto. I neo abitanti devono avere in mente l’idea di comunità e volerne creare una il più possibile “ricca” ed equilibrata. Come in cucina, ci vogliono tanti ingredienti differenti e necessari: giovani, single, anziani, coppie, disabili, stranieri etc. Questa forte attenzione nel voler ottenere il mix di persone giusto per costruire una comunità e non solo riempire un palazzo non può essere presente nell’edilizia residenziale pubblica dove la priorità è quella di dare risposta alle liste e alle graduatorie che seguono criteri differenti, di necessità.
Housing sociale: caratteristiche
Abbiamo già compreso che si tratta di complessi abitativi molto speciali. L’aggettivo sociale non deve farci pensare che ci sia dietro per forza lo stato, molto spesso nella progettazione e nella programmazione finanziaria sono coinvolti soggetti pubblici e privati. Di solito questo tipo di interventi si inserisce in più ampi piani che danno seguito a politiche di innovazione sociale e smart city. Sono infatti la traduzione pratica di un nuovo modo di intendere sia il rapporto tra cittadini che quello con il territorio stesso, dal punto di vista ambientale e culturale. Sono tanti i progetti di housing sociale che nascono come azioni di riqualificazione urbana e che seguono le linee di massimo risparmio energetico.
Un’altra peculiarità riguarda il coinvolgi mento degli abitanti che non sono solo gli acquirenti degli appartamenti, o affittuari ma vengono coinvolti dal principio in un percorso di co-progettazione partecipata. Questo aiuta tutti a ideare e realizzare progetti che davvero rispondano ai bisogni delle persone. Non ci sono solo gli appartamenti da decidere ma anche i tantissimi spazi condivisi, molto importanti per la nascita e la crescita della comunità: parchi giochi, piazze e aree verdi, aule e spazi per incontri e molto di più. Per la gestione di questi spazi e per il proseguimento di tante attività che possono tenere vivo lo spirito di collaborazione, gli abitanti spesso si uniscono in cooperativa, diventando soggetti proponenti di ulteriori progetti a scopo sociale, culturale, di aggregazione, ambientale, solidale e di mutuo soccorso.
Housing sociale: esempi
Vediamo un esempio virtuoso, e non uno qualunque. Mi riferisco a Cenni di Cambiamento, un complesso di housing sociale di Milano, il più grande intervento di architettura residenziale in classe A con struttura autoportante in legno, realizzato in Europa. E’ stato inaugurato nel 2013 e ha vinto nello stesso anno il premio Innovazione Amica dell’Ambiente, nel 2014 è stato premiato al Trofeo Gyproc Italia[4] di Saint Gobain e nel 2015 è stato nominato per il Premio Mies Van der Rohe.
Pubblicato da Marta Abbà il 27 Ottobre 2019