Guadagnare con il fotovoltaico è possibile: un tetto fotovoltaico non solo consente di risparmiare sulla bolletta elettrica, un impianto solare permette, inoltre, di guadagnare con la vendita dell’energia prodotta e non auto-consumata.
Come premesso, guadagnare con il fotovoltaico è possibile ma non in tutti i casi. Chi decide di installare un impianto e vuole guadagnare con il fotovoltaico deve, innanzitutto, conoscere i propri consumi reali, conoscere il potenziale fotovoltaico del sito d’installazione e scegliere l’impianto giusto.
Prima di installare un qualsiasi impianto fotovoltaico bisogna considerare l’irraggiamento solare del sito così da poter rispondere a delle domande cruciali per chi vuole, oltre che risparmiare sulla bolletta elettrica, guadagnare con il fotovoltaico; i punti da analizzare a seguito dell’analisi dell’irraggiamento solare sono:
–in considerazione al fabbisogno energetico domestico e all’irraggiamento solare, quale sarebbe il dimensionamento ottimale dell’impianto?
-quale sarebbe l’orientamento e l’inclinazione ideale?
-quanta energia riuscirebbe a produrre un impianto di determinate caratteristiche?
Solo fornendo delle risposte puntuali e accurate, la possibilità di guadagnare con il fotovoltaico si fa concreta. In questo contesto abbiamo già parlato della possibilità data dal cosiddetto “scambio sul posto“, grazie al quale è consentito vendere l’energia pulita prodotta dal proprio impianto fotovoltaico e non auto-consumata.
Come si fa a guadagnare con il fotovoltaico sfruttando “lo scambio sul posto”?
Il contatore bidirezionale immette nella rete domestica l’energia pulita istantaneamente consumata mentre, l’energia in eccesso sarà immessa nella rete elettrica locale utilizzandola come fosse un serbatoio di stoccaggio: quando l’impianto solare non è in attività, la rete domestica sarà alimentata dall’energia fornita dall’erogatore (es. ENEL) ma con una tariffa agevolata. Il meccanismo secondo il quale si guadagna dello scambio sul posto è questo: prima si pagano le bollette a tariffa piena per tutta l’energia prelevata dalla rete elettrica locale e poi si riceve il rimborso parziale in base all’energia pulita che l’impianto privato ha immesso nella rete locale. Questa remunerazione si configura fiscalmente come se fosse una vendita e tecnicamente si chiama “liquidazione economica delle eccedenze“.
Che valore ha l’energia prodotta dal proprio impianto solare?
Lo scambio sul posto non è esattamente “uno scambio alla pari”. A partire da gennaio 2013 il meccanismo di valorizzazione dell’energia immessa in scambio sul posto è stato semplificato da Gse. Si è soprattutto modificata la valorizzazione della “quota energia” ora calcolata introducendo il Prezzo Unico Nazionale al posto del “prezzo in bolletta” per la valorizzazione dell’energia immessa e prelevata.
Chi può accedere al servizio GSE dello scambio sul posto?
Gli impianti che accedono ai meccanismi di incentivazione previsti dai Decreti Interministeriali del 5 luglio 2012 (V Conto Energia) e del 6 luglio 2012 (incentivi per fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico) NON possono accedere al servizio di Scambio sul Posto.
Oltre lo scambio sul posto, ci sono altri modi per guadagnare con il fotovoltaico?
Nel 2004 è nata la “Borsa Elettrica, un mercato italiano telematico di domanda e offerta dove è possibile vendere ed acquistare energia elettrica. Industrie, aziende e Comuni possono comprare l’elettricità tramite grossisti, che acquistano elevate quantità di energia sul mercato libero per rivenderla.