Studiare (e contrastare) il Greenwashing
Greenwashing, che cosa significa? Questa parola è stata coniata non molto tempo fa per descrivere l’azione di ‘appropriarsi in modo indebito di virtù ambientaliste’, cioè usare il green per lavarsi le mani, e pure la coscienza, distogliendo l’attenzione da responsabilità e danni (anche gravissimi) nei confronti dell’ambiente. Greenwashing, insomma, non è una cosa bella, certamente è un fenomeno da studiare.
Di Greenwashing (capire il fenomeno per poterlo contrastare) si parla a EOS Exposition of Sustainability, salone incentrato sulla sostenibilità ambientale e sull’impronta di carbonio, che alla sua prima edizione in questo 2013 registra una grande attenzione da parte del pubblico e degli addetti ai lavori, compresi tanti giovani e studenti (EOS è Udine il 18-19 maggio).
Al battesimo dell’Exposition of Sustainability anche la neo presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, per parlare di emergenza legata alla crisi ma anche di prospettiva: “Se questo è un momento che richiede scelte immediate, è anche vero che c’è bisogno di progettare scelte a medio e lungo termine. La crisi – parole della Serracchiani – è un’occasione a portata di mano e questo ci rende disponibili a fare quello che non avremmo fatto prima perché ora non se ne può più fare a meno”.
Ecosostenibilità (non Greenwashing) anche in un momento di crisi economica? Ebbene sì, e a sostenerlo è anche Mario Tozzi, geologo, conduttore televisivo su La 7 e testimonial di EOS. “La regione Friuli, con il suo patrimonio naturale – sostiene Tozzi – può essere il centro propulsore di una nuova cultura e di una nuova economia declinata all’ambiente. La sostenibilità è un sintomo di efficienza: quanto più sei efficiente, tanto più sei sostenibile”.
Da EOS Exposition of Sustainability (nella manifestazione esposizioni e convegni) anche dati parzialmente incoraggianti: oggi l’Italia per l’energia solare è tornata ai primi posti e per quanto riguarda la gestione dei rifiuti stanno avvenendo cambiamenti positivi. Permangono invece le criticità sul consumo di suolo e sulla mobilità, troppo legata al veicolo privato.
La Camera di Commercio di Udine basandosi sui dati nazionali ha testimoniato a EOS che oggi, in Italia, le imprese green sono il 25% del totale e sono già 360 mila quelle che hanno investito in questa direzione. Parlando invece del Friuli Venezia Giulia, ha detto che anche il sistema economico regionale si sta allineando alle tendenze del Paese e che nel green si vedono imprese che hanno un marcia in più e maggiori capacità delle altre nel rinnovarsi.
Pubblicato da Michele Ciceri il 19 Maggio 2013