Green Storytellers è una serie televisiva che racconta le vite di chi ha scelto di impegnarsi per la salvaguardia del pianeta. Il programma ad oggi consta di due stagioni ed è disponibile sulla piattaforma Infinity plus.
La prima stagione di Green Storytellers: custodi del pianeta
Di fronte alla odierne sfide poste dalla crisi ecologica, la serie Green Storytellers propone delle soluzioni concrete. Partendo da dati e fatti relativi all’insostenibilità dei nostri stili di vita e modelli di consumo, i due ideatori del programma, Mara Moschini e Marco Cortesi, hanno documentato alcune delle realtà italiane che si impegnano ogni giorno a cambiare le carte in tavola. Inquinamento da plastiche, consumo smodato di risorse, emissioni climalteranti, sovra sfruttamento degli stock ittici ed erosione di suolo sono solo alcuni dei temi che vengono trattati nella prima stagione del programma televisivo. Per ognuno dei problemi emergenti vengono raccontate le storie di chi ha deciso di fare qualcosa per contrastarli.
Negli episodi della prima stagione di Green storytellers, infatti, i due narratori si affiancano alle persone impegnate nella difesa del pianeta per lavorare insieme a loro e mostrare quanto ogni gesto può essere importante per apportare un cambiamento in positivo. I due si muovono tra associazioni di volontari che recuperano migliaia di chilogrammi di rifiuti di plastica da spiagge e mari e tra aziende innovative che producono capi d’abbigliamento con fibre 100% rigenerate e rigenerabili recuperate dagli scarti di produzione. O ancora si confrontano con chi si occupa di preservare la biodiversità agricola, recuperando antiche varietà di riso, e chi promuove un tipo di turismo sostenibile in alta quota.
Le realtà documentate sono molte e ognuna di esse lotta con determinazione e tenacia per promuovere uno stile di vita più responsabile e più sostenibile nei confronti del pianeta.
La seconda stagione di Green Storytellers: il cibo da salvare
Cosi come la prima, la seconda stagione di Green Storytellers prende avvio da un problema sempre più crescente nella società odierna: lo spreco di cibo. Partendo dal presupposto che ogni alimento richiede energia, terra, acqua, tempo, lavoro e denaro per essere generato, la sua dispersione comporta inevitabilmente la perdita di tutte le risorse necessarie per produrlo. Così di fronte al dato divulgato dalla FAO secondo cui più di un terzo del cibo prodotto a scala globale viene gettato, i due autori, Mara Moschini e Marco Cortesi, si sono messi in moto per ricercare quelle realtà che in Italia recuperano e difendono questo prezioso bene.
Un viaggio di più di duemila chilometri lungo la penisola li ha portati a incontrare diciotto differenti associazioni e sei chef stellati, che hanno fatto della lotta contro spreco e perdita alimentare una ragione di vita. Anche in tal caso i temi toccati nella seconda stagione di Green storytellers sono molti: dal mancato accesso al cibo per le fasce più in difficoltà della popolazione, alle emissioni climalteranti imputabili alle attività agricole e zootecniche. E ancora dalla perdita di risorse incorporate negli alimenti buttati, al mancato riciclo degli scarti. Marco e Mara esaminano le questioni in modo mai banale, corredandole di tutta una serie di dati scientifici e proponendo le pratiche virtuose di chi mette in atto soluzioni concrete a questi problemi.
La lotta allo spreco alimentare
Per spreco alimentare si intende tutto quel cibo scartato dagli scaffali dei supermercati perché vicino alla scadenza o invenduto, e quello buttato in pattumiera all’interno di case e ristoranti perché comprato in sovrabbondanza, non conservato correttamente e non consumato. I dati riportati nella serie Green Storytellers sono allarmanti: nel solo 2020 gli italiani hanno buttato più di 1 milione e mezzo di tonnellate di frutta, verdura, pane e latticini, mentre la grande distribuzione ne ha ritirate 220.000 tonnellate. Come può essere frenato questo scempio? A Roma, Torino, Firenze e Bari e molte altre città, associazioni di volontari si riuniscono per andare a recuperare le eccedenze dai mercati rionali o dai rivenditori locali. A fine giornata commercianti e ambulanti sono ben disposti a donare l’invenduto per evitare di gettarlo e, come si sente dire da uno di loro, molti si sentono bene nel fare questo gesto.
La maggior parte degli alimenti recuperati vengono a loro volta donati ad associazioni caritatevoli, che li mettono a disposizione dei più bisognosi. Ma c’è anche chi organizza una grande festa aperta a tutti dove il cibo raccolto viene cucinato ed offerto a ritmo di musica. Altre innovative realtà, invece, trasformano gli scarti in nuove risorse. A Torino c’è una giovane start-up che recupera il pane per trasformarlo in birra e a Firenze c’è chi coltiva funghi a partire dai fondi di caffè ritirati da bar e ristoranti.
Cucina sostenibile
Marco e Mara sono entrati anche nelle cucine di sei chef stellati che hanno deciso di attenersi a criteri di sostenibilità. I cuochi ripresi nella serie operano selettivamente delle scelte sugli ingredienti che entrano nelle loro cucine. Stefano sforza rivaluta tagli poveri o sottovalutati ed elimina dai suoi piatti pesci in via di estinzione, fegato d’oca e prodotti fuori stagione. Alfio Ghezzi ricerca quei prodotti coltivati in rispetto del territorio e delle persone che lo lavorano, proponendo dei piatti legati alla prossimità degli ingredienti e all’autenticità dei sapori. Juri Chiotti, invece, adotta un modello di autosufficienza: i principali prodotti che utilizza vengono coltivati e allevati da lui stesso.
Determinazione, creatività, passione, solidarietà sono solo alcune delle emozioni che emergono dai racconti di chi si batte per preservare il cibo. La gravità dei temi viene stemperata dalla propositività delle azioni, dai sorrisi e dalla voglia di cambiamento che ogni persona incontrata fa trasparire. Marco e Mara raccontano con Green Storytellers queste storie perché è quello che amano fare: diffondere consapevolezza su tematiche urgenti del nostro presente e trasmettere la voglia di cambiamento.