Gnoseologia, la si può confondere con l’epistemologia e sempre su modi e tempi della conoscenza si vuole andare ad approfondire ma, anche se gli anglosassoni usano in modo differente questi termini, in italiano gnoseologia ed epistemologia sono due cose separate. Vediamo cosa significa studiare, dare un esame o interessarsi alla gnoseologia e perché nel passato qualcuno ci ha dedicato anni e anni di vita.
Gnoseologia: significato
Andiamo a considerare la gnoseologia per come oggi, nell’età moderna, viene intesa, anche grazie a Kant e dopo di lui. E’ la disciplina che si occupa dell’analisi dei fondamenti, dei limiti e della validità della conoscenza umana, in particolare, della relazione che si instaura nel momento dell’apprendimento, del “conoscere”, tra chi conosce e ciò che viene conosciuto. Ovvero tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto.
Gnoseologia: definizione
Deriva dal greco gnòsis, “conoscenza”, e lògos, “discorso”. Questo è il termine con cui viene chiamata la branca della filosofia che si occupa dello studio della conoscenza e possiamo anche definirla in modo più “soft”, teoria della conoscenza.
Gnoseologia: filosofia
Una disciplina del genere senza dubbia è di tipo filosofico, per chi avesse ancora dei dubbi. Chi si dedica ad essa vuole definire al meglio che tipo di rapporto si crea tra conoscente e conosciuto, e di seguito come hanno origine i concetti base della conoscenza e i giudizi conoscitivi.
Più in generale, filosoficamente parlando, quando si studia gnoseologia si studia il modo di conoscere umano e si vogliono individuare i caratteri costitutivi di questo processo, le condizioni e i criteri di validità. Ci si chiede se ci sono dei limiti e quali sono le tante possibilità, si amplia la riflessione anche a chi critica l’una o l’altra teoria e perché. Tutto ciò vale e può essere applicato a tutte le scienze e metodologie delle scienze particolari.
Si sono occupati di gnoseologia sia Parmenide, sia Aristotele, assieme a molti altri loro illustri colleghi, affrontando il problema fondamentale della gnoseologia ovvero quello di interpretare cosa significa conoscere e quanto la conoscenza corrisponda al reale.
Gnoseologia: branche
Declinando la gnoseologia nei suoi vari approcci e facendo una rapida carrellata, tutto sembrerà più semplice, credetemi.
Per i realisti la realtà esiste indipendentemente dal soggetto conoscente, i nominalisti negano la consistenza ontologica ai principi conoscitivi dell’intelletto, gli empiristi sostengono che la conoscenza deriva esclusivamente dai sensi o dall’esperienza. Ci sono anche i razionalisti, non i razionali, quelli sono altri, ed essi partono sempre dalla ragione, unica fonte di conoscenza sul mondo. I seguaci del Criticismo stanno tra gli empiristi e i razionalisti, perplessi mentre gli idealisti sono convinti che la realtà fenomenica non sia altro che il riflesso di un’attività interna a ciascuno di noi.
Lo scetticismo ritiene sia impossibile raggiungere una qualsivoglia verità, il dogmatismo al contrario ci dice che esiste una corrispondenza tra le strutture intellettive che abbiamo come persone e quelle metafisiche della realtà.
Sono proprio agli antipodi come visioni della conoscenza. Nella gnoseologia troviamo anche la branca della fenomenologia, molto attenta a come una persona si rapporta intenzionalmente ad un oggetto. I costruttivisti, non so se ne avete mai incontrato uno, sono convinti che il mondo sia il risultato dell’attività costruttrice delle nostre strutture conoscitive mentre gli psicologisti ogni forma di conoscenza, ma anche le leggi logiche e matematiche, sono riconducibili ad istanze soggettive di natura esclusivamente psicologica.
Gnoseologia: sinonimo
Anche se non siete per nulla intenzionati a fare un corso di gnoseologia pura, è bene sapere almeno che non è sinonimo di epistemologia, anche se in ambito anglosassone spesso la teoria della conoscenza viene chiamata epistemology.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram