Global Strike for Future: il 15 marzo il mondo scende in piazza per l’emergenza clima
Il futuro del pianeta è in serio pericolo e in assenza di un cambio di rotta decisivo, le conseguenze dei cambiamenti climatici in corso non tarderanno a manifestarsi in tutta la loro potenza devastante. Lo sa bene Greta Thunberg, la piccola coraggiosa attivista svedese che ha fatto della lotta ai mutamenti climatici una ragione di vita.
Dalle sue parole, dai suoi scioperi, dal suo esempio è nato il movimento pacifico dei Fridays for Future o “Venerdì per il Futuro”. Un movimento di sensibilizzazione che, come il nome stesso sottolinea, mira a salvare e a riscrivere il futuro, prima che sia troppo tardi. Un movimento che con ogni probabilità è destinato a imprimere una nuova svolta nelle tante battaglie ambientaliste, finalizzate a salvaguardare ciò che è ancora preservabile sulla nostra Terra.
Global Strike for Future: l’obiettivo comune
Dalla spinta spontanea dei Fridays for Future si è sviluppato altrettanto spontaneamente lo Sciopero Mondiale per il Futuro (Global Strike for Future), che si terrà nelle principali città del mondo venerdì 15 marzo 2019. Come per i Fridays For Future, protagonisti indiscussi della mobilitazione saranno i più giovani. Ma ad affiancare le proteste degli studenti ci saranno anche adulti di ogni età. L’obiettivo è trasparente e condiviso: dimostrare che lo stato in cui versa il pianeta è grave e deve essere affrontato con urgenza e con strategie efficaci, che coinvolgano tutti i Paesi del mondo.
La voce di chi parteciperà allo sciopero si solleverà come un grande coro universale per chiedere ai Governi di tutta la Terra di trasformare le promesse fatte in occasione dell’Accordo di Parigi in azioni concrete. Sono numerosi e impattanti i traguardi da raggiungere: diminuire le emissioni di gas serra, rendere l’aria più pulita, puntare sulle fonti rinnovabili, combattere l’inquinamento da plastica. In poche semplici ma essenziali parole: creare un futuro sostenibile per chi c’è già e per chi verrà dopo di noi.
Il 15 marzo sarà lanciato un appello inderogabile: mettere in atto una politica climatica più ambiziosa a livello planetario. Gli scienziati, del resto, si sono espressi con chiarezza: il riscaldamento globale non deve superare 1,5° C se si vogliono evitare grandi disastri, che possono condurre a un punto di non ritorno.
Lo Sciopero Mondiale per il Futuro in Italia
La mobilitazione vedrà come protagoniste anche le più note località della nostra Penisola: da Milano a Roma, da Torino a Palermo. Nord e Sud: tutti uniti per il clima. Per poter coordinare le varie iniziative nel nostro Paese è nata la dorsale Fridays For Future Italy, a cui si sono affiancati innumerevoli gruppi a livello locale. I vari attivisti utilizzano Facebook come strumento di comunicazione e diffusione dei propri eventi. È sufficiente fare una ricerca nel noto social network per trovare il gruppo più vicino alla propria città di residenza.
Crisi climatica globale: l’appello di Mattarella
Sul tema del cambiamento climatico e dell’urgenza di un’azione comune immediata, si è espresso anche Sergio Mattarella, in visita nelle zone del Veneto colpite dal maltempo dello scorso ottobre. “Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello mondiale. È il senso della sollecitazione sottoscritta, nell’autunno scorso, da alcuni Capi di Stato europei”, ha dichiarato il Presidente, aggiungendo che “gli sforzi compiuti nelle conferenze internazionali che si sono succedute hanno, sin qui, conseguito risultati significativi ma parziali e ancora insufficienti”.
L’attenzione di Mattarella si è poi spostata sull’attuale situazione del nostro Paese. Il Presidente ha rimarcato come sia ormai evidente per l’opinione pubblica italiana che i mutamenti climatici in atto comportano conseguenze pesanti anche sull’ambiente della nostra Penisola e sulle condizioni di vita della nostra popolazione. “Sentire parlare della desertificazione di ampie fasce delle terre africane o dei violenti tifoni nei Caraibi, sulla costa occidentale degli Stati Uniti o in Asia, appariva qualcosa di remoto, che non ci riguardava”, ha aggiunto Mattarella. Fenomeni analoghi, oggi, invece toccano da vicino l’Italia stessa e non possono più essere considerati eventi eccezionali.
Le parole del Presidente gettano anche esse luce sul fatto che i cambiamenti climatici sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti e necessitano di un intervento rapido e puntuale. È tempo di agire per ogni Paese del mondo. Nessuno escluso.
Pubblicato da Evelyn Baleani il 14 Marzo 2019