Il glioblastoma è un tumore al cervello, e non uno qualsiasi ma quello noto come il tumore più aggressivo che possa colpirci. Le aspettative di vita di chi ne viene colpito non sono molto lunghe, anche se ci si sottopone a tutte le cure del caso.
Detto anche glioblastoma multiforme (GBM), questo tumore al cervello altamente maligno appartiene alla classe degli astrocitomi, tumori che derivano da astrociti aberranti che crescono e si dividono in maniera anomala. Se gli astrociti sono cellule della glia, i glioblastomi, come tutti gli astrocitomi, sono delle neoplasie cerebrali che hanno origine in una cellula della glia. Per questo sono detti anche gliomi.
Tra i sintomi più comuni del glioblastoma ci sono mal di testa, nausea, amnesie, alterazioni del comportamento e sensazione di stanchezza. Per quanto riguarda le cause, non c’è molto da spiegare perché di fatto ad oggi risultano ancora sconosciute. Quando si tratta di indentificarne la presenza è necessario effettuare numerosi esami, i trattamenti poi previsti in caso di esito positivo comprendono sia la rimozione chirurgica che la radioterapia.
Glioblastoma e tumori al cervello
Prima di approfondire il GBM, facciamo una spiacevole ma necessaria panoramica sui tumori al cervello, detti anche tumori cerebrali o neoplasie cerebrali. Si tratta di masse di cellule tumorali, benigne o maligne, che interessano il sistema nervoso centrale, composto dall’encefalo e dal midollo spinale, insieme.
Esistono moltissimi tipi di tumori cerebrali differenti, se sono stati identificati ad oggi oltre 100 e sono quasi sempre da rimuovere oppure da trattare con radioterapia e/o chemioterapia. Tenerli non è possibile, anche perché sono causa di problemi neurologici incompatibili con una vita normale.
In genere i tumori al cervello derivano da delle mutazioni genetiche, in alcuni casi hanno origine direttamente da una cellula del sistema nervoso centrale, in altri invece sono una conseguenza di un tumore maligno già presente nel corpo, in altre parti.
Ci sono tumori al cervello benigni e maligni, abbiamo detto che il glioblastoma è maligno e ciò significa che è una massa cellulare anomala che si accresce velocemente con un potere infiltrativo molto elevato e un alto potere metastatizzante. Diversamente, quando il tumore è benigno si ha una massa di cellule anomale che si accresce lentamente, con uno scarso potere infiltrativo e un potere metastatizzante quasi nullo.
Glioblastoma: caratteristiche
In linea teorica questo tipo di tumori potrebbe spuntare in una qualsiasi regione dell’encefalo o del midollo spinale, quindi del sistema nervoso centrale, ma di fatto ci sono alcune aree più colpite. Ad esempio nei soggetti adulti questi tumori si trovano soprattutto in uno dei due emisferi cerebrali, nei giovani hanno un’uguale tendenza a formarsi nel tronco encefalico, nel cervelletto e nel cervello propriamente detto. La maggior parte dei glioblastomi interessa la sostanza bianca.
Considerando che tutti i tumori cerebrali possono essere qualificati per intensità con una scala con 4 gradi a seconda del loro potere di accrescimento, possiamo dire che il glioblastoma è un astrocitoma di grado IV. E’ il peggiore, ciò significa che abbiamo a che fare con un tumore ad elevata mortalità e difficilmente curabile.
Come ho prima accennato, esiste un’altra classificazione per i glioblastomi che possono essere primari e secondari, i primari i glioblastomi sono di grado IV da subito mentre i secondari sono lo sviluppo di astrocitomi di grado I, II o III.
Glioblastoma: epidemiologia
Se guardiamo le statistiche, notiamo che i più colpiti da questo tumore sono i maschi di età superiore ai 50 anni, sono davvero pochi i giovani che ne soffrono e, in tal caso, si tratta di bambini di 9-10 anni. Se i gliomi, in generale, rappresentano almeno il 30% delle neoplasie di encefalo e midollo spinale, i glioblastomi a loro volta sono il 15-17% di tutti i tumori cerebrali primari, il 54% di tutti i gliomi e circa il 60-75% di tutti gli astrocitomi.
Molto spesso non si fermano dove sono ma invadono le zone limitrofe arrivando alle meningi e diffondendosi nel liquido cefalorachidiano. Ecco perché questo è un male dagli effetti devastanti e poco arginabile, le cure sono spesso vane e le aspettative di vita sono dell’ordine di grandezza di mesi.
Glioblastoma: diagnosi e cura
Per quanto riguarda la diagnosi, di solito si parte con un test oculare accompagnato da alcune domande che servono per valutare stato mentale e capacità cognitive. Lo step successivo prevede una serie di test specifici come la risonanza magnetica nucleare, la TAC, la biopsia del tumore, la puntura lombare. Il trattamento consiste molto spesso in un intervento chirurgico di rimozione della massa tumorale, seguito dalla radioterapia e, talvolta, anche dalla chemioterapia.
Può essere aggiunta anche una cura sintomatica, per ridurre alcuni sintomi tra cui l’epilessia e il mal di testa). Queste parole non voglio illudere nessuno: il glioblastoma è un tumore che, anche se curato nel migliore dei modi, quasi sempre conduce inevitabilmente alla morte
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