Glifosato: cosa è, dove si trova e tossicità

Glifosato

Il glifosato è una sostanza nociva, se ne è spesso parlato anche in passato ed è alla base del motivo per cui spesso viene consigliato di acquistare frutta meno bella, imperfetta. No alla mela da Biancaneve, quindi, ma piuttosto frutti che sembrano rovinati, con la pelle segnata e non lucida. La polpa sarà più sana, ora vediamo perché.



Glifosato: cosa è

E’ il diserbante più venduto al mondo e allo stesso tempo è risultata essere una sostanza rischiosa per i tumori e un pericoloso interferente ormonale. Una assurdità? Una realtà. E’ dal 1974 che questo erbicida viene impiegato in agricoltura, ha iniziato a farlo la Monsanto introducendo il glifosato sul mercato con il nome commerciale di Roundup.

Le ragioni del grande successo? Tra tutte, una, questa: alcune coltivazioni geneticamente modificate sono in grado di resistere a questo erbicida che quindi elimina le “semplici” erbacce lasciando invece proliferare le piante resistenti che si è scelto di coltivare.

Il boom di utilizzo del glifosato si è registrato negli anni Novanta, perché proprio in questo periodo sono state introdotte nel mercato delle colture geneticamente modificate resistenti al glifosato, come la soia. Lo ha utilizzato la Monsanto, in grandi quantità ed in esclusiva, ma solo fino al 2001 quando il brevetto è scaduto e questo ha permesso a molte altre aziende di usare il glifosato come ingrediente per diserbanti utilizzati non solo in agricoltura, ma anche nei prodotti per il giardinaggio così come nella manutenzione del verde. Non solo agricoltura e non solo piante e verde: troviamo questa sostanza impiegata anche nella Guerra in Vietnam contro i vietcong, con il nome di “agente arancio”.

Glifosato: dove si trova

È bene sapere dove si trova questo “veleno” in modo da evitarlo. Per la sua natura e per le sue modalità di impiego, non lo troviamo nell’elenco degli ingredienti, dobbiamo quindi imparare a capire quale frutta e quale verdura è stata con esso trattata. Non esiste un criterio scientifico ma se vogliamo mangiare frutta e verdura esente da glifosato dobbiamo puntare su quella biologica certificata.

Da evitare le aziende che risultano utilizzare prodotti a base di glifosato in aree in cui i loro lavoratori devono operare scafandrate mentre irrorano i terreni di questa sostanza.

Per comprare alimenti dove non si trova il glifosato rivolgiamoci a venditori di prodotti biologici e ad ortolani affidabili, scegliamo frutti brutti e irregolari: ci sono meno probabilità che siano stati trattati.

Purtroppo non dobbiamo stare in guardia solo per quando riguarda frutta e verdura ma anche quando scegliamo pasta, farine e farinacei. Anche per la carne è necessario prestare attenzione, come per il latte e i suoi derivati, visto che l’85% dei mangimi utilizzati in allevamenti sono costituiti da mais, colza, soia per i quali l’erbicida viene abbondantemente usato. Così il glifosato si accumula nella carne degli animali e nei prodotti derivati e arriva a noi.

Glifosato: tossicità

Nel 2015, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, Iarc, che fa parte dall’Organizzazione mondiale per la salute, ha inserito il glifosato nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” (gruppo 2A). Diversa è stata la valutazione effettuata in tal merito dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che è stata più rassicurante, più dalla parte dei produttori del glifosato.

La Commissione europea si è interessata al problema e qualche anno fa ha scelto di confermare il rinnovo dell’autorizzazione per 5 anni mentre il Parlamento europeo ha incaricato a una commissione speciale lo studio degli effettui del glifosato per accertarne o meno la pericolosità. Per ora in Italia l’utilizzo del pesticida è regolato dal principio di precauzione, ciò significa che può essere utilizzato rispettando delle forti limitazioni.

Glifosato: tossicità

Glifosato: come evitarlo

Come abbiamo già accennato, per tenerci lontano dal glifosato dobbiamo evitare i frutti dall’aspetto lucido e perfette, preferendo mele, pere o quant’altro con la buccia segnata e forma irregolare. Tra i frutti più a rischio di sono le mele e fragole che difatti compaiono regolarmente nella classifica dei 12 cibi più contaminati dai pesticidi, la famosa e inquietante “Dirty Dozen”, ogni anno.

Vediamo brevemente i rischi che questa sostanza comporta che sembrerebbe abbassare i livelli di testosterone, estrogeni e progesterone e favorire la prevalenza estrogenica. Nell’uomo questo si traduce in rischio di femminilizzazione, perdita di potenza e libido, forma del corpo con mammelle di tipo femminile, nella donna in una maggiore predisposizione al cancro degli organi sessuali: ovaie, utero.

Sono stati effettuati anche alcuni studi su come il glifosato possa indurre necrosi e favorire la morte cellulare programmata. Quando ciò accade, si parla di sostanza genotossica perché danneggia l’informazione genetica all’interno di una cellula. Questo andrebbe ad aggiungersi all’accusa di essere cancerogena e in grado di interferire a livello endocrino.

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Pubblicato da Marta Abbà il 3 Gennaio 2019