In Cina ci sono 1,8 milioni di allevamenti suini che soddisfano 2/3 del consumo di carne del Paese. Con la produzione di carni si ha l’effetto collaterale di sprigionare grandi quantità di azoto e altre sostanze contaminanti che la Cina non smaltisce in alcun modo.
Con il progresso, la Cina è divenuta una grande consumatrice di carni, così il numero degli allevamenti suini è cresciuto moltissimo e con esso anche i rifiuti. Secondo uno studio australiano circa 700 milioni di suini producono una quantità enorme di rifiuti. Nella ricerca dell’ente australiano si parla di 1,4 milioni di tonnellate di letame e altri 7 milioni di tonnellate di urina.
Lo studio per la valutazione della contaminazione e sulla bonifica dell’ambiente (CRC CARE) condotto dal gruppo australiano, afferma che i rifiuti prodotti dagli allevamenti suini cinesi possono essere una vera miniera d’oro per la produzione di biogas ma anche di prodotti fertilizzanti! I ricercatori del gruppo CRC CARE hanno lavorato a stretto contatto con gli allevatori di suini cinesi fino a realizzare una tecnologia capace di sfruttare tale miniera d’oro.
Si tratta di due bioreattori sotterranei. I ricercato hanno identificato una particolare combinazione di trattamenti anaerobici che possono recuperare i nutrienti presenti negli scarti e produrre energia pulita. Così gli allevamenti intensivi della Cina si trasformano in centrali energetiche. Il progetto australiano sarà gestito dalla società cinese HLM Ltd.
Il bioreattore potrebbe essere utilizzato in tutta l’Asia ma anche nel mondo occidentale dove gli allevamenti intensivi degli animali sono molto comuni e non solo quelli per le carni suine.
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