GlassUp: gli occhiali a realtà aumentata made in Italy
Vi siete invaghiti dei Google Glass e avete deciso che dovete assolutamente provare l’emozione degli occhiali a realtà aumentata? Bene, allora sappiate che non dovrete per forza aspettare le mosse del gigante americano e che potrete scegliere anche GlassUp. Cos’è? Un occhiale a realtà aumentata, stessa tecnologia dell’altro, ma prodotto in Italia da una startup italiana.
I GlassUp (a noi italiani ci viene più spontaneo il plurale) saranno presto in produzione in diverse linee trendy dal casual allo sport, dal business all’high-tech. Design curato, leggero ed ergonomico per ribadire l’italianità (pesa solo 65 grammi), i GlassUp annunciano un’esperienza d’uso mai provata prima a un prezzo che, se è vero che noccioline non sono, è abbastanza accessibile a tutti: 299 euro.
Gli occhiali a realtà aumentata GlassUp saranno in vendita dal mese di febbraio 2014. Fino ad allora, per migliorare il dispositivo, il team di GlassUp ha lanciato una campagna di fundraising su Indiegogo, disponibile fino all’8 agosto, che prevede diverse forme di contributo in cambio di benefit che possono essere anche vantaggiosi.
Si va da una somma minima di 25 dollari, che permette di essere inseriti tra coloro i quali hanno reso possibile la realizzazione di GlassUp, a un versamento di 199 dollari per ottenere uno dei primi modelli, ai 399 dollari che permetteranno di acquistare i GlassUp con fotocamera integrata senza nessun costo di consegna aggiuntivo.
Il progetto GlassUp è nato in Italia nel 2011 da un’idea di Francesco Giartosio, CEO dell’azienda, Gianluigi Tregnaghi, esperto in ottica, e Andrea Tellarin, responsabile della produzione di GlassUp. A unire i tre l’interesse comune per lo studio delle interazioni uomo-macchina.
L’idea: con la tecnologia Bluetooth, gli occhiali GlassUp diventano un secondo schermo dello smartphone , lasciando scorrere davanti ai nostri occhi le informazioni che altrimenti dovremmo leggere sul display. Il sistema ottico che trasmette l’immagine all’occhio è composto da display, lente, prisma e led, mentre l’elaborazione del testo è gestita da un circuito composto da batteria, memoria, bluetooth low-energy e touch pad, tramite il quale si possono impostare i filtri desiderati.
Chi ha potuto testare i prototipi di GlassUp assicura che l’esperienza d’uso è piacevole e non invasiva (ma prima di sottoscriverlo noi aspettiamo la prova dei fatti). L’occhiale è stato progettato in modo da permettere all’utente di continuare ad osservare la realtà circostante senza costringerlo a spostare lo sguardo per leggere i messaggi monocromatici su sfondo trasparente.
Clicca qui per il fundraising su Indiegogo
Pubblicato da Michele Ciceri il 18 Giugno 2013