Giuggiola, nota per il brodo di giuggiole, ai più, ma non merita di essere etichettata solo con questo seppur simpatico modo di dire. E’ un frutto gustoso e con molte proprietà che possono aiutare il nostro corpo a stare meglio. Ricco di vitamina C, è ottimo anche per digerire e per dormire meglio e per farsi passare l’ansia. Non per forza bevendo brodo di giuggiole!
Giuggiola: frutto
Cresce sul giuggiolo, questo frutto e viene anche chiamato dattero cinese vista la forma. Appartiene alla famiglia delle Ramnacee e tra esperti viene identificato come Ziziphus jujuba. Dopo che spunta, la Giuggiola diventa prima color giallo chiaro, sulla pelle, e poi con il procedere della maturazione, arancione, rossa e rosso scuro. Non cambia solo colore l’esterno di questo frutto ma da liscio diventa raggrinzito e rugoso. Non proprio piacevole da accarezzare ma non dobbiamo gustarlo, non tenercelo tra le mani per ore.
Giuggiola: pianta
Il Giuggiolo è alto, se ne trovano anche esemplari che misurano oltre 10 metri, eppure i frutti sono piuttosto piccoli, sembrano ciliegie o prugne, oppure datteri, come prima accennato.
Si trova anche in Italia questa pianta, non è particolarmente comune ma neanche rara, più che altro non è molto nota, come tra l’altro il suo gustoso frutto dalla polpa bianca e croccante quando ancora acerbo. Le origini sono da cercare in Siria ma è arrivata in Italia nel 1660 ed è tuttora coltivata sui Colli Euganei in Veneto.
Giuggiola: come si mangia
La Giuggiola matura tra settembre e ottobre, la si può cogliere quando è ancora verde, avrà il sapore molto simile a quello delle mele, è particolarmente ricca di antiossidanti, in particolar modo di polifenoli che, insieme alla vitamina C, potenziano gli effetti benefici sulla salute.
Tutt’altra impressione, invece, se attendiamo il momento giusto: in autunno la Giuggiola è molto vicino ai datteri per le nostre papille gustative. In questo stato, può essere conservata a temperatura ambiente per circa una settimana. Un modo alternativo di consumare la Giuggiola: in salamoia, sempre facendo attenzione al seme che conservano all’interno, come le olive.
Giuggiola: proprietà
Questo frutto ha delle proprietà imprevedibili che sono molto preziose per il nostro organismo anche se in verità sono conosciute fin dai tempi antichi, soprattutto in Cina e nei paesi asiatici in generale, dove per la prima volta sono stati impiegati a scopo terapeutico.
Le Giuggiole fanno digerire, anche la medicina tradizionale cinese le consigliava per questo scopo, più moderno è il loro utilizzo per placare l’ansia, o il dolore. In caso di insonnia la Giuggiola può risultare utile e anche se soffriamo di stipsi o di pressione alta. Altre proprietà di questo frutto sono quella antinfiammatoria, ad esempio, grazie ai tannini, e quella di coadiuvare la circolazione sanguigna, essendo ricco di fosforo e ferro.
Piace a tutti, la Giuggiola, ma chi è più avanti con l’età, può contare su questo alimento per le ossa robuste e per la lotta ai radicali liberi, grazie alla la vitamina C che rafforza il sistema immunitario. Non dimentichiamo che la Giuggila potenzia la Memoria
Giuggiola: calorie
In 100 grammi di polpa troviamo 78 calorie: questo frutto contiene l’ 81 % d’acqua, lo 0,8% di proteine, lo 0,4 % di ceneri, lo 0,1 % di grassi, lo 0,6 % di fibre, il 5,8 % di zuccheri e carboidrati. Come vitamine, le prevalenti sono vitamina A, vitamine B1, B2, B3, B6 e vitamina C, tra i minerali spiccano calcio, fosforo, ferro, sodio, potassio, magnesio, zinco rame e manganese ma devo citare altri importanti elementi tra cui l‘acido linoleico, l’acido stearico, l’acido misristico, l’acido maslinico, tannini, flavonoidi e polifenoli.
Giuggiola: ricette
La miglior ricetta che vede la Giuggiola protagonista è quella dei biscotti, ottimi da gustare con il té o a colazione. Per prepararne 20 da offrire agli amici procuriamoci 200 grammi di farina gialla per polenta, 150 di farina 00, 60 grammi di zucchero, 1 uovo, 2 cucchiai di lievito per dolci, 50 grammi di burro, mezzo bicchiere di latte, un po’ di sale. Chi vuole può aggiungere della grappa, ma soprattutto ci vogliono le giuggiole, almeno 1 etto, da tagliare a pezzi dopo averle private del nocciolo.
Dopo aver setacciato le due farine, aggiungiamo il lievito e in una ciotola mescoliamo alle farine, il burro fuso messo al centro a cui sovrapporre zucchero, uovo, latte, sale e grappa. Solo dopo aver amalgamato tutto, possiamo aggiungere i nostri frutti e preparare delle palline da cuocere adagiate sulla lastra del forno coperta con carta forno a 180° per 20 minuti.
Brodo di giuggiole: significato
Andare in brodo di giuggiole significa essere molto felici, esageratamente felici. Una sensazione che è anticamente legata ad un buon liquore proprio a base di giuggiole appassite. Anche prima di questo utilizzo, gli alberi di giuggiole nei paesi asiatici erano molto apprezzati perché si dice facessero innamorare le persone, in tempi più moderni hanno trovato un posto anche nella cosmetica: gli estratti di giuggiole sono tra gli ingredienti di molti prodotti per la pelle: creme anti rughe o pomate per le scottature.
Giuggiola bonsai
Si possono contare oltre 400 varietà di giuggiole nel mondo e le più antiche sono quelle cinesi, esistono da più di 4.000 anni. Di zona in zona, anche all’interno del nostro Paese, questa pianta cambia nome, la si trova con alias strani tra cui zizzole, zinzuli, scicule, genzole, zinzole, singalu, ciciul e zezal. E poi c’è il bonsai; molto carateristico e originale, se volete sperimentare questo formato di Giuggiolo su Amazon trovate una confezione da 10 semi a 7,50 Euro.
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