La Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate si svolge domenica 3 marzo 2013 con una serie di eventi in tutta Italia. L’iniziativa è organizzata dalla Confederazione di Mobilità Dolce (CO.MO.DO) a cui aderiscono le più importanti associazioni ambientaliste, di mobilità sostenibile, di promozione del turismo ferroviario, del cammino e della salvaguardia del paesaggio italiane, tra queste la Federazione Italiana Amici della Bicicletta FIAB.
Sul sito web delle ferroviedimenticate (in fondo trovate il link) potete scorrere l’elenco degli eventi organizzati regione per regione e magari decidere di partecipae a quello che vi piace di più. Quella di domenica 3 marzo 2013 è la sesta edizione di una giornata che concretizza l’obiettivo sociale di CO.MO.DO: una rete nazionale di mobilità dolce.
Oggi, proprio mentre il treno ritorna protagonista nel mondo dei trasporti in Europa e nelle potenze emergenti dell’Asia (e torna a essere utilizzato anche dalla classe dirigente), il patrimonio infrastrutturale costituito dalla rete ferroviaria minore rischia nuovamente l’abbandono e l’incuria.
Questo non tanto perché ci si continui ad illudere, come mezzo secolo fa, che il trasporto su gomma sia la panacea di tutti i problemi (il bus, in particolare, si è rivelato un’alternativa perdente rispetto alla rotaia), ma perché ora la crisi della finanza pubblica e la conseguente ridimensionamento dello stato sociale suggeriscono il disimpegno della mano pubblica dai servizi periferici ritenuti, a torto, meno importanti. Facendo dimenticare che proprio la rete secondaria dovrebbe costituire il complemento indispensabile dell’Alta Velocità per raggiungere capillarmente tutti i capoluoghi di provincia.
“Senza dimenticare – come ha sottolineao Albano Marcarini di CO.MO.DO in occasione del convegno nazionale di febbraio – che anche i sedimi ferroviari da troppo tempo abbandonati e difficilmente ripristinabili per il passaggio del treno, nel futuro possono essere riconvertiti in splendidi percorsi ciclopedonali con grandi benefici per la mobilità dolce e la valorizzazione del territorio, come è già avvenuto in diverse zone d’Italia”.