Giornata mondiale vittime dell’amianto, è stata istituita, il 28 aprile, e va celebrata, perché dire “festeggiata” non è in sintonia con la situazione attuale dato che, vietato da quasi un quarto di secolo, questo materiale continua a fare vittime.
Il lento decorso delle patologie ad esso legate, da l’idea di un avanzare inesorabile del dolore, i decessi non diminuiscono. Ma non è “inesorabile”, ci sono azioni da mettere in campo e la Giornata mondiale vittime dell’amianto è un appuntamento fisso per ricordarle a chi di dovere
Giornata mondiale vittime dell’amianto: di cosa si tratta
L’obiettivo di avere fissa sul calendario una data è quello di avere un riferimento anche per “fare il punto” della situazione. E far aumentare la conoscenza e la consapevolezza su un problema che miete vittime ma che fino a un decennio fa era noto solo ai chi ne era strettamente toccato.
L’amianto è un materiale che fino agli anni Novanta era presente in grandi quantità anche sul suolo italiano come in altri Paesi. Noi, certo, lo abbiamo bandito piuttosto in ritardo rispetto ad altri, come la Germania che ha detto “no” negli anni Quaranta. Dai tessuti ignifughi delle tavole da stiro, ai phon, ma soprattutto nelle coperture degli edifici di tutta Italia: migliaia di prodotti erano realizzati con l’uso di amianto e ancora oggi fanno il loro effetto nonostante le procedure siano cambiate.
E’ ormai dimostrato il rapporto causale tra l’amianto e il tumore maligno della pleura e a pagare le conseguenze della correlazione sono innanzitutto le persone che lavoravano nelle fabbriche che producevano questa fibra, ma non solo. Anche chi vive vicino ai siti, anche se oramai in disuso, dove si lavorava l’amianto o che hanno avuto coperture in amianto. La Giornata mondiale vittime dell’amianto da voce a tanti che non ne hanno, con una giornata dedicata, e non solo al ricordo ma anche allo stimolo per azioni futuro. Sarebbe meglio se fossero azioni presenti.
Giornata mondiale vittime dell’amianto: quando ricorre
In corrispondenza della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro il 28 aprile di celebra anche la Giornata mondiale vittime dell’amianto. A primavera avviata questa ricorrenza, in materia di amianto, ha un duplice obiettivo: ricordare tutte le persone che hanno perso la vita a causa della fibra killer, per attirare l’attenzione sull’attuale situazione in tema di interventi e bonifiche chiedendo di effettuare gli interventi necessari per fermare una vera e propria strage silente.
Risale a marzo 2013 l’approvazione del Piano Nazionale Amianto, un piano per affrontare efficacemente il problema, redatto dai ministeri della Salute, del Lavoro e dell’Ambiente. A tre anni compiuti dall’approvazione è importante capire cosa è stato attuato. Il documento è in perfetta sintonia con gli intenti della Giornata mondiale vittime dell’amianto, perché affronta la problematica dal punto di vista sanitario, dell’assistenza e dei risarcimenti ai lavoratori e agli esposti e dal punto di vista ambientale.
Leggendolo non mancano misure perché in Italia, in ritardo ma realmente, possa esserci una svolta. Ma per ora si ragione pensando “se fossero messe in campo”. Tra i nemici dell’attuazione c’è la lentezza burocratica, la mancanza di fondi, e forse un ordine di priorità in cui la problematica a cui è dedicata la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto non è nei primi posti. Il 28 aprile l’obiettivo è farla andare in prima pagine. E non per le vittime, una volta tanto. Una volta l’anno?
Giornata mondiale vittime dell’amianto: la situazione
La difficoltà nel reperire dati aggiornati e nazionali rende già l’idea di uno dei maggiori problemi che esistono nell’affrontare la situazione. E nel fare il punto per preparare la Giornata mondiale vittime dell’amianto.
Fino al 2016 si parlava, in Italia, di un ritmo di 4mila morti ogni anno e di 32 milioni di tonnellate di amianto ancora presenti sul territorio. Andando indietro con gli anni ma per comprendere l’entità del problema, dal 1993 al 2008, secondo i dati del Registro Nazionale Mesotelioma dell’Inail, risultano oltre quindicimila casi di mesotelioma maligno diagnosticato.
Conoscendo la lentezza del decorso della malattia, sapendo che i sintomi si possono manifestare anche quaranta anni dopo l’esposizione, non si può negare il timore che i casi siano in forte aumento. Un timore fondato visto che dai 73 casi del 1996 si è passati ai 154 del 2013. Dopo la situazione delle vittime, la situazione dei provvedimenti, quelli su cui si può agire più direttamente con appelli e iniziative anche nella Giornata mondiale vittime dell’amianto.
Ad oggi risulta che siano numerose le regioni che non hanno ancora approvato i Piani Regionali Amianto. Altrettanto numerose sono quelle che devono completare il censimento delle strutture da bonificare, una decina lo hanno consegnato e, facendo i conteggi su quanto emerso, sono già oltre 230mila gli edifici segnalati. Quelli pubblici e privati, con amianto, superano la cifra di 188.000, e altri quasi 7mila sono quelli industriali, sparsi in tutto il territorio nazionale.
Data l’incompletezza dei dati, si immaginano anche altre strutture contenenti la pericolosa fibra. Notizie locali e nazionali aggiornate sulla questione amianto, per arrivare preparati alla Giornata mondiale vittime dell’amianto, sono reperibili sul sito dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto (ONA), un’associazione che riunisce decine e decine di volontari in tutto il territorio nazionale, con lo scopo di fornire assistenza gratuita a tutti i cittadini e lavoratori esposti, ex esposti e vittime dell’amianto.
L’ha costituita la LUniASM, Libera Università Telematica di “Arti e Scienze Moderne” – U. P. LuniASM e, dal 2008 ad oggi, la Onlus assicura anche consulenza legale, medico legale e sanitaria, ci sono infatti anche medici volontari raggiungibili attraverso l’Ambulatorio Oncologico online di ONA che in tutte le regioni italiane, è presente anche con sedi territoriali. Fanno anche da presidi e vedette, per segnalare e interdire eventuali condotte dannose e pericolose.
Iniziative per la giornata mondiale vittime dell’amianto
Iniziative per la Giornata mondiale vittime dell’amianto sono spesso in sovrapposizione con quelle sul più generale tema della sicurezza dei lavoratori, ma non mancano richieste e appuntamenti specifici schierati contro questa fibra killer. Legambiente, ad esempio, ogni anno rinnova a gran voce un appello con cui chiede un impegno concreto nazionale e locale attraverso incentivi per la sostituzione dell’Eternit con tetti fotovoltaici.
Nella Giornata mondiale vittime dell’amianto è più che mai importante promuovere una corretta informazione sul problema, su come comportarsi per eseguire interventi corretti e sui rischi derivanti dall’esposizione alle fibre dovuta al deterioramento delle strutture ma anche allo smaltimento illegale dei materiali.
A iniziative più tecniche, spesso per addetti ai lavori o per chi è particolarmente sensibile al problema, si affiancano altri appuntamenti che, senza sdrammatizzare la strage in corso, cercano di raggiungere un più vasto pubblico. La Giornata mondiale vittime dell’amianto serve anche perché tutti si accorgano del problema, o almeno la maggior parte dei cittadini.
Tra le più interessanti iniziative in occasione di questa giornata, c’è un concorso dedicato alle scuole. #TUTTIUNITICONTROLAMIANTO. Si tratta di un Concorso Nazionale per i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado per la “Giornata Internazionale Vittime Amianto”. Per i vincitori del miglior testo in rima in premio un laboratorio e un pezzo da incidere con lo storico gruppo rap romano “ASSALTI FRONTALI”. “ Noi l’amianto NON LO VOGLIAMO!” è questo il tema del Primo Concorso Nazionale ispirato alla Campagna #TUTTIUNITICONTROLAMIANTO, promossa in occasione della Giornata Internazionale Vittime dell’Amianto, che si celebra in tutto il mondo il 28 aprile: protagonisti i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado e i giovani delle associazioni, delle parrocchie, e oratori, dei circoli di aggregazione giovanile a ogni livello.
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