Giornata Mondiale dell’Infanzia
Giornata Mondiale dell’Infanzia, dovrebbe esserlo ogni giorno, per guadare ad un domani diverso, ma c’è una data ufficiale in cui anche i più distratti non possono fare a meno di fermarsi a riflettere e ad informarsi su come i bambini di tutto il mondo vivono e stanno crescendo. Dati e campagne, in questa giornata Mondiale dell’Infanzia, spopolano, qualche giorno prima fino al picco, il giorno stesso. Poi, silenzio, o quasi, da parte dei più, fino alla seguente giornata Mondiale dell’Infanzia. Quest’anno accadrà ancora così?
Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: quando ricorre
La giornata Mondiale dell’Infanzia ufficiale si celebra il 20 novembre, in tutti i Paesi del mondo e quando parliamo di infanzia, includiamo anche l’adolescenza. Il giorno è stato scelto rifacendosi alla data in cui l’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nel 1989, in quella occasione, è iniziata questa consuetudine annuale di ricordare l’importante documento e di rinnovare gli impegni presi, anno dopo anno, sempre diversi perché la stessa realtà dei bambini del mondo è in evoluzione.
La convenzione firmata, raccoglie il consenso di quasi 200 paesi, l’Italia l’ha ratificata nel 1991, in alcuni casi la firma ufficiale, però, non significa un concreto rispetto dei diritti dei più piccoli, ancora oggi da difendere a gran voce, non solo urlandolo in coro nella giornata Mondiale dell’Infanzia.
Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: cosa si celebra
Si celebrano in bambini, nella giornata Mondiale dell’Infanzia, ma non per dire quanto sono carini e simpatici e belli da fotografare. Si ricordano i loro diritti e si pensa a come difenderli uno per uno, Paese per Paese, a volte anche caso per caso.
I principali diritti riguardano la discriminazione, la sopravvivenza e lo sviluppo, l’ascolto delle opinioni ma in generale in un contesto così compresso in cui tanti bambini non sono più bambini già a meno di 10 anni, è essenziale non perdere tempo e informare il più possibile tutti.
Perché chiunque veda un diritto del minore violato non taccia e non volti la testa. E’ un impegno quotidiano che nella giornata Mondiale dell’Infanzia deve essere semplicemente rinnovato per altri 365 giorni.
Giornata mondiale dell’Infanzia 2018: eventi e attività
Una delle associazioni più attive tutto l’anno su ciò che riguarda i diritti dell’infanzia è certamente il Telefono Azzurro: è storica la sua attività e ogni anno organizza una serie di iniziative coinvolgendo enti e persone perché il messaggio resti impresso nei giorni seguenti.
E anche qualche dato che su cui è doveroso soffermarsi: secondo UNICEF-UNHCR-OIM nel corso del 2015 sono 400 milioni le vittime silenziose della mercificazione degli organi, delle varie forme di schiavitù, per non contare i minori che pagano le conseguenze di guerre, stragi terroristiche, maltrattamenti fisici e psicologici e impiego nella criminalità organizzata.
Se ognuno può fare la sua parte, nella giornata Mondiale dell’Infanzia, è essenziale che nelle scuole italiane ci sia una azione coordinata e capillare perché gli stessi bambini siano in prima fila. Per conoscere i propri diritti e per sapersi difendere da chi li minaccia.
Qualche esempio di semplice ed efficace iniziativa da fare con chi frequenta la scuola primaria. Trascorrere la giornata proponendo canzoncine e filastrocche da recitare e mimare insieme sul tema dell’amicizia e della solidarietà, magari spaziando anche sulla valorizzazione della diversità.
Passando ai più grandicelli, si può ragionare anche sul testo della Convenzione dei diritti dei bambini, dal preambolo, prendendo in mano anche le pagine di autori e saggi che si sono impegnati in modo più evidente per non far passare inosservata la giornata Mondiale dell’Infanzia. Penso a Gianni Rodari o a Bruno Munari.
Ci sono anche film e cartoni ricchi di messaggi che ben si associano a quello da trasmettere il 20 novembre, l’importante è non alzare le spalle ma fermarsi a pensare al bambino che siamo stati tutti.
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Pubblicato da Marta Abbà il 19 Novembre 2016