La Giornata Mondiale dell’Ambiente del 5 giugno si celebra dal 1972 (fu istituita dalle Nazioni Unite) e va usata per promuovere le buone pratiche ambientali. Il punto è quali.
Citarle tutte assieme, dalla salvaguardia dei mari alle produzioni alimentari sostenibili, sarebbe dispersivo e inefficace: meglio sceglierne una e dirne qualcosa che possa rivelarsi utile a qualcuno.
Io stavolta parlo dei RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, approfittando del recente e positivo Decreto ‘uno-contro-zero’ (mi riferisco al Dlgs 49/2014) che dal 12 aprile consente a chiunque di riconsegnare in negozio i piccoli apparecchi elettrici ed elettronici dismessi (quelli di dimensioni esterne inferiore ai 25 cm) senza obbligo di acquisto.
Il provvedimento applica la direttiva europea 19/2012 ed è positivo perché rende più semplice per i cittadini tenere un comportamento virtuoso in materia di RAEE (se posso riconsegnarli in negozio sarò meno tentato dal disfarmene nell’indifferenziato) facilitando nel contempo la raccolta e il recupero dei piccoli apparecchi, meno del 20% dei quali viene smaltito correttamente.
Certo, l’obbligo di ritirare i piccoli RAEE ce l’hanno solo i punti vendita con una superficie commerciale di oltre 400 metri quadrati – come è giusto che sia per non mettere in difficoltà i piccoli esercenti – ma si può consegnare anche in negozio diverso da quello dove si è acquistato l’oggetto.
Perché il decreto ‘uno-contro-zero’ è un buon argomento nella Giornata Mondiale dell’Ambiente? Perché assieme al precedente decreto ‘uno-contro-uno’ – quello che prevede il ritiro dell’elettrodomestico usato in caso di acquisto di un prodotto nuovo – mira a dare ordine alla raccolta dei RAEE combattendone il commercio illegale.
Il traffico di rifiuti elettrici ed elettronici, oltre che aumentare, è diventato un problema planetario ed è emergenza in Africa, dove per esempio finiscono nelle discariche abusive i RAEE illegali di mezza Europa. A vantaggio delle organizzazioni criminali e con danno per l’economia e l’ambiente.
E allora nella Giornata Mondiale dell’Ambiente chiediamoci: dove vanno messi i RAEE?
- I piccoli RAEE (superficie esterna meno di 25 cm) si possono riconsegnare in negozio senza obbligo di acquisto;
- per quelli più grandi, se si acquista un elettrodomestico nuovo si può restituire quello vecchio (anche nel caso di consegna a domicilio);
- in mancanza di nuovo acquisto, i RAEE vanno conferiti in una delle 3.759 piazzole attrezzate per il ritiro e lo smaltimento.
Per non sbagliare cassonetto, ecco come sono classificati per legge i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE:
- R1 – apparecchi refrigeranti (frigoriferi e congelatori);
- R2 – lavatrici e forni;
- R3 – televisori e monitor;
- R4 – piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo;
- R5 – sorgenti luminose, neon e fonti illuminanti a risparmio energetico.
Il 90% del peso dei rifiuti elettronici è costituito da materiali che possono essere recuperati e riciclati. Inoltre in alcuni RAEE sono contenute sostanze particolarmente inquinanti, per esempio il mercurio delle lampadine a risparmio energetico o i gas refrigeranti dei freezer, per i quali servono specifici trattamenti.
Discorso a parte, meritevole di un approfondimento in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, è quello del contenuto in terre rare.