Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali, nel bel mezzo di ottobre ogni anno una data per ricordare o imparare cosa sono i disastri naturali e soprattutto quali conseguenze hanno. Se le immagini che vediamo in TV di cicloni e tsunami ci sembrano lontane e “innocue” non è così. La Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali ci insegna che il rischio è dietro l’angolo e non è una preoccupazione prettamente da ambientalisti, riguarda anche economia, cultura e società.
Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali: quando ricorre
Ogni anno si celebra il 13 ottobre la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali e l’obiettivo di questa casella di calendario cerchiata in rosso è quello di educare e sensibilizzare sia i singoli cittadini che chi ha cariche decisionali importanti, in modo che si attivi a ridurre i rischi delle catastrofi naturali.
E’ importante ogni anno, almeno una volta all’anno, diffondere conoscenze e consapevolezza sull’importanza delle pratiche di prevenzione e mitigazione. Nonostante si continui a parlare di “agire prima” ad oggi 9 dollari su 10 vengono spesi dopo che il disastro ha colpito, e solo 1 dollaro per prevenirlo, peccato che per ogni dollaro investito nella prevenzione se ne potrebbero risparmiare circa 7 in assistenza umanitaria e ricostruzione.
Cosa sono i disastri naturali
Nella Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali va ricordato a chiarito prima di tutto quali possono essere considerati disastri naturali e quali no. Per definizione i disastri così definiti sono quelli che si verificano a seguito di un evento naturale violento, determinato da particolari fenomeni come ad esempio l’eruzione dei vulcani, un terremoto, alcune inondazioni. Vero è che lo zampino dell’uomo a volte ne amplifica gli effetti ma l’inizio di tutto non causa nostra.
Le conseguenze di un disastro naturale si misurano sia in vittime umane, sia in danni ingenti ai territori, alle attività produttive, agli insediamenti urbani coinvolti.
Non tutti gli eventi naturali, anche se potenzialmente molto seri, sono disastri naturali, solo se coinvolgono popolazione vulnerabile, inoltre un disastro provocato dall’azione diretta dell’uomo non è naturale ma “ambientale”. Quindi un terremoto in un deserto non centra con la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali e neppure lo scoppio di una centrale nucleare.
Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali: numeri
Spesso abbiamo bisogno di una data fissata per ricordarci di problemi che ci toccano ogni giorno e per analizzarne aumenti o miglioramenti. Così accade anche per la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali.
Non sono molto recenti quelli a disposizione ma danno un’idea di ciò che significano questi eventi per noi umani e per la Terra. Nei 12 mesi del 2012, si sono verificati 357 disastri naturali che hanno coinvolto quasi 125 milioni di persone e causato danni per più di 157 miliardi di dollari. Rispetto agli anni precedenti, nel 2012 sono diminuite le vittime ma in compenso si sono verificati il 10% di perdite economiche in più. Negli anni successivi i numeri non sono che peggiorati e con un clima sempre più imprevedibile non possiamo aspettarci che così si continui, anche nei prossimi mesi
Non succede tutto “dall’altra parte del mondo” come si tende a pensare quando si sente di un disastro, nei Paesi OCSE, infatti, dal 1981 ad oggi i danni economici provocati dai disastri sono cresciuti molto più rapidamente del PIL pro capite. Questo paragone viene fatto perché mette in rilievo come il rischio di perdere la ricchezza in condizioni di disastri è superiore alla velocità con cui la ricchezza stessa si sta creando.
Rischi non solo ambientali
Nella Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali non dobbiamo preoccuparci solo delle conseguenze strettamente legate a ciò che vediamo distrutto sul territorio, bensì anche a conseguenze altrettanto disastrose che si notano meno nell’immediato.
Ad esempio in 6 anni, dal 2008 al 2014, oltre 157 milioni di persone sono fuggite dai loro Paesi per colpa degli eventi meteorologici estremi, ciò significa anche che molte tradizioni, usi e costumi importanti rischiano di sparire. Nelle isole di Vanuatu, nel Pacifico meridionale, colpite spesso dai cicloni, ma anche nel Camerun dove si combatte contro la siccità. Ci sono molti altri esempi simili e nella Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali ciascuno di noi può proporsi di approfondirne uno.
Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali: iniziative
Le iniziative della Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali sono soprattutto in ambito locale,a meno che non occupiate i vertici di qualche amministrazione o multinazionale, in questo caso potete prendere decisioni importanti e iniziare politiche di sensibilizzazione ad ampio raggio. Ciascuno però qualsiasi posto del mondo si trovi ad occupare, può dare una mano.
Ricordando ad esempio ai propri colleghi o vicini di casa che il 13 ottobre ricorre la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali, postandolo sulla propria bacheca Facebook, informandosi meglio sul tema e chiedendo se le associazioni ambientaliste della zona organizzano incontri o campagne informative a cui partecipare, in modo che la prossima Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali avremo dati migliori da raccontare.
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