Giornata internazionale della felicità
Giornata internazionale della felicità, sarebbe bello che fosse tutti i giorni dell’anno, ma al momento la celebriamo solo una volta ogni 2 mesi, il 20 marzo. Per l’occasione, cerchiamo di fare il massimo perché risulti memorabile, almeno fino alla successiva edizione.
Essendo internazionale, la giornata dedicata alla felicità si celebra in ogni parte del mondo, come possibile, rispetto al contesto in cui si trova. Ad istituire questa ricorrenza è stata l’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2012, lo ha deciso il 28 giugno ma scegliendo il 20 marzo.
Giornata internazionale della felicità per l’ONU
Vediamo cosa dice l’ONU di questa festa. Innanzitutto riconosce “che la ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell’umanità” e incoraggia “un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone”. Con queste parolone, motiva la scelta di indire per il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità. Vuole coinvolgere i singoli, ma con questi proclami si rivolge ancora prima ai vari organismi internazionali e regionali, alle tante organizzazioni non governative e alle associazioni no profit.
Giornata internazionale della felicità: dati
Io non ho dubbi: è necessario celebrare la Giornata internazionale della felicità, basta guardarsi attorno per capirlo. Anche se non cadesse esattamente nel giorno dell’Equinozio di Primavera, sarebbe comunque doveroso, questa coincidenza è più che mai “felice”.
Chi non fosse convinto della necessità di questa Giornata internazionale della felicità può dare una occhiata ai dati, non solo quelli di chi sta peggio di noi, a km e km da noi, ma anche quelli riguardanti il nostro Belpaese. Paese del sole, paese “pizza e mandolino”, eppure affatto felice, anche rispetto a chi non gode di un clima così ridente come il nostro.
Siamo al cinquantesimo posto come felicità di singole persone, anche dopo Uzbekistan, Malesia e Nicaragua, nel 2016 il primato di felicità lo ha conquistato la Danimarca. Oltre a non comparire nella top ten, l’Italia risulta anche tra i paesi in cui la felicità cala di mese in mese, assieme a Grecia e Spagna.
Chi vuole emigrare alla ricerca della felicità, sappia che è bene cercarla prima dentro di sé e non illudersi di trovarla semplicemente raggiungendo i paesi ai primi dieci posti in classifica. Oltre alla Danimarca troviamo Svizzera, Islanda, Norvegia, Finlandia, Canada, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Australia e Svezia. Per chi è più attento all’ambiente, però, la meta ideale è il Bhutan, lo stato più green e felice del mondo.
Cosa fare in occasione della Giornata internazionale della felicità
Prima di fare la valigia, cerchiamo una felicità quotidiana a costo zero e a impatto zero sull’ambiente che ci circonda. Ad esempio, iniziamo con il valorizzare quella che già esiste nella nostra vita ma che non notiamo, con un diario della gratitudine: nulla di impegnativo, basta una sorta di bullet journal con una lista ad hoc dedicata alle tre cose che ogni giorno ci hanno regalato una punta di felicità.
Altro modo per conquistare un po’ di felicità terrena e concreta è il dedicarsi a lavoretti fai da te che possono essere di ricamo come di falegnameria. Io però preferisco cercare la felicità e condividerla con un animale domestico: che siano gatti o che siano cani, in entrambi i casi, la felicità che otteniamo in sua compagnia duratura e autentica.
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Pubblicato da Marta Abbà il 19 Marzo 2017