Gigli, fiori e varietà
Gigli, fiori e varietà. Consigli sulla coltivazione e la scelta delle migliori varietà dei gigli da coltivare in balcone o giardino.
Giglio, significato dei fiori
Il giglio è uno dei fiori estivi più affascinanti: nel giardino o in balcone cattura l’attenzione dei passanti e il suo significato incarna la femminilità più predominante, da Giunone alla Madonna. Nell’eccezione cristiana, il giglio bianco è divenuto simbolo di purezza mentre i gigli colorati portano il significato di felicità e promessa di amore fedele.
Giglio, il fiore
Il giglio è una pianta che appartiene al genere Lilium, gli ibridatori dei giorni nostri hanno rilanciato un gran numero di specie e varietà che sono simili nella struttura generale ma differenziano per forme, profumo, colori, portamento, dimensioni ed esigenze colturali. Con le nuove varietà di gigli è possibile scegliere tra differenti pollini, nei gigli moderni a fiore doppio, il polline può essere del tutto assente.
Gigli, coltivazione
Come coltivare gigli? Il giglio è un fiore capace di ricreare un’atmosfera romantica e dal sapore nostalgico. Per consigli su come coltivare gigli vi rimandiamo alla pagina Giglio, coltivazione e consigli.
Gigli, le varietà
Prima di scegliere una qualsiasi varietà di giglio, leggete la scheda/cartellino della pianta per poter acquistare una varietà rustica e resistente al freddo invernale, altrimenti finiremo per acquistare un giglio in grado di prosperare solo nel breve spazio della stagione estiva. Esistono varietà screziate, resistenti al freddo o che temono il caldo. Per esempio, i gigli asiatici temono il grande caldo e vanno protetti in estate al contrario, molte specie temono il freddo e vanno interrati più in profondità se coltivati al nord (oppure dissotterrati con l’autunno e messi a dimora la primavera successiva).
Il giglio di Sant’Antonio
Il giglio bianco, detto anche giglio di Sant’Antonio è senza dubbio quello più conosciuto. Il suo nome botanico è Lilium candidum. E’ la pianta legata all’iconografia cristiana ed è piuttosto resistente: è capace di prosperare in terreni sassosi, a bordo strada e nei suoli ricchi di detriti.
E’ sensibile alla muffa quindi odia elevata umidità e ristagni idrici. La sua altezza è variabile (da 150 cm fino a superare i 2 metri) e, in estate, offre una ricchissima fioritura. Per tutte le informazioni sul suo significato, la sua coltivazione e le esigenze colturali da rispettare, vi invitiamo a visitare la pagina Come coltivare il giglio bianco.
Il Giglio di San Giuseppe
Il giglio di San Giuseppe o Lilium bulbiferum è una bulbosa diffusa in tutta l’Europa centrale. Può essere coltivata nel nord Italia perché più resistente al freddo. Preferisce terreni calcarei e luoghi assolati. L’immagine del giglio di San Giuseppe è mostrata nella foto in alto, la prima della pagina. Il fiore è di colore arancione e varia da toni più chiari a toni più carichi, anche i puntini variano e virano dall’arancione al nero.
Il Giglio Martagone
Il giglio martagone fiorisce sui pendii soleggiati fra gli arbusti. Cresce in suoli calcarei, neutri o leggermente acidi, prospera spontaneamente sulle Alpi e sugli Appennini: è chiaro che si tratta di un giglio resistente al freddo. Fiorisce in estate e presenta i petali screziati dai toni più scuri. I petali sono rivolti verso il basso e talvolta toccano anche lo stelo. Il colore di fondo dei gigli martagone è un rosa molto vivace e porta delle puntinature più scure.
Gigli a fiori doppi
I gigli a fiori doppi stupiscono per la fioritura ancora più predominante.Segnaliamo le varietà Lilium Dot Com e Lilium Fenice. I gigli a fiori doppi presentano corolle molto più voluminose che, al posto dei classici sei petali portano corolle a 12, 18 o addirittura 24 elementi. Le varietà a fiori doppi vengono classificate come gigli moderni perché privi di polline e di profumo. Altra varietà a fiore doppio è il lilium orientale Roselily. I gigli moderni sono stati selezionati per fornire fiori più grossi, appariscenti e per ovviare due problematiche classiche del giglio: le macchie di polline e il profumo troppo forte.
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Pubblicato da Anna De Simone il 21 Giugno 2016