Giardino inglese, come farlo
Giardino inglese, come farlo: istruzioni sulla gestione dello spazio per realizzare un giardino all’inglese con prato, bordure ed elementi ad hoc.
Giardino all’inglese, che cos’è
Il giardino inglese è uno spazio ben suddiviso che ricrea ambienti diversi tra loro seguendo un filo conduttore. Il concetto del giardino all’inglese si è sviluppato nel corso del Settecento quando sono stati abbandonati i canoni geometrici per definire lo spazio.
Il progetto di un giardino all’inglese si basa sull’accostamento di elementi naturali (ma anche artificiali) per creare un paesaggio che si scopre pian piano. Per la mancanza di uno schema geometrico, il giardino all’inglese solo raramente riesce a dare una visione dell’insieme completa: c’è sempre un angolo o una zona che si può scoprire solo passeggiando!
E’ questa la differenza tra giardino all’inglese e giardino all’italiana! Il giardino all’Italiana si avvale di schemi geometrici per suddividere gli spazi: siepi, filari di alberi, sculture vegetali, elementi architettonici.. un gioco di spazi che ricrea un paesaggio ben definito.
Giardino inglese, come farlo
La fase di progettazione è fondamentale quindi armatevi di metro e prendete le misure. Di quanto spazio disponete per realizzare il vostro giardino inglese? Se avete abbastanza spazio potete ipotizzare:
- una zona in ombra dove riposare nelle giornate più calde estive.
- Un prato più o meno esteso.
- Un pergolato profumato, per esempio una pergola di corten.
- Siepe di piante di bosso.
- Angolo con tavolino e sedie.
- Cipressi.
- Due passeggiate.
- Siepi di carpini.
- Bordura mista ombreggiata.
- Bordura mista soleggiata.
- Rosa e arbusti fioriti.
- Vasche con l’orto.
Sì, un giardino all’inglese può ospitare anche un orto che, se ben tenuto, non guasta da un punto di vista estetico. La cosa bella della progettazione di un giardino all’inglese è la mancanza di schemi geografici che si può rilevare un’arma a doppio taglio: attenti a non ammassare le specie arboree!
Per evitare un effetto disordinato, progettate due passeggiate nel giardino inglese, magari su lati opposti cosicché, chi le percorre, ottiene due visuali del tutto differenti.
Una prima passeggiata può fiancheggiare aiuole fiorite e orto e magari condurre a una fontana o un laghetto artificiale (se disponete di abbastanza spazio).
Una seconda passeggiata può fiancheggiare la siepe e gli arbusti fioriti. Le passeggiate possono essere realizzate con ghiaia fine o con pietra. Per le istruzioni dettagliate vi rimandiamo alle pagine:
Nel giardino all’inglese descritto, durante la passeggiata, la caratteristica che colpisce chi vi farà visita, sono le due lunghe aiuole fiorite che delimitano il prato centrale e fiancheggiano, rispettivamente, le due passeggiate.
La vegetazione delle bordure si può affacciare sul prato con naturalità, senza un confine ben definito… questo tocco conferirà al giardino un’aria ancora più inglese!
Nel vero giardino all’inglese, ogni macchia di piante perenni, al momento della fioritura, va a creare un forte impatto di colore. Chi preferisce un giardino all’inglese più discreto, può scegliere piante perenni dalle fioriture più tenui e stemperate dalla presenza di piante tipiche del nostro clima mediterraneo. Per esempio, le graminacee poste tra piante perenni da fiore, riescono a creare un effetto molto naturale.
I cipressi che abbiamo citato nell’elenco in alto, sono indicati per creare delle siepi basse mentre se avete molto spazio, potete usare dei grandi alberi per ombreggiare l’area.
Per quanto riguarda la presenza dell’orto nel giardino all’inglese, potete realizzarlo in vasche naturali, costituite da rami intrecciati. Il salice per intreccio è ideale per creare un orto rialzato.
Sempre per rinforzare l’aspetto all’inglese e non sprecare spazio, ai piedi delle vasche dell’orto rialzato potete coltivare delle aromatiche così da aumentare l’effetto di giardino spontaneo. Fortemente consigliato il timo, le fragoline di bosco e la menta. Per creare uno spazio di pregio, ospitate una pianta ricercata.
Pubblicato da Anna De Simone il 18 Gennaio 2017