Giardini pensili di Babilonia
Giardini pensili, che si arrampicano sulle pendenze e permettono di coltivare piante e fiori, ed erbe aromatiche, anche laddove non si avremmo mai pensato di poterlo fare. Li hanno inventati anni fa in Babilonia, si suppone, ma l’idea è sempre piaciuta ed in epoca moderna molti architetti anche famosi sono rimasti affascinati dal concetto e lo hanno ripreso in chiave contemporanea. Tra questi anche Le Corbusier, Henri Sauvage e Antonio Sant’Elia.
Giardini pensili
Si può parlare anche di verde pensile di fronte a dei giardini pensili, si tratta di aree di suolo coperte dal verde che non è però a diretto contatto con la terra intesa come suolo naturale. Questo significa che è necessaria, per realizzarne uno, la predisposizione di un sistema di drenaggio dell’acqua e la realizzazione di un sistema di irrigazione artificiale.
I giardini pensili hanno una funzione decorativa ma non solo. Fanno bene agli occhi e all’umore ma anche all’ambiente perché questa presenza verde aggiuntiva contribuisce in modo positivo al microclima del volume sottostante. Se il giardino pensile si trova ad esempio su un tetto, contribuisce all’isolamento termico grazie all’inerzia termica che hanno sia il terreno e sia la coltre vegetale.
Giardini pensili: cosa sono
I giardini pensili sono quelli che vengono realizzati, a dire il vero proprio costruiti, spesso per esigenze scenografiche, in luoghi dove un normalissimo giardino a terra non è pensabile. E’ una sfida all’impossibile, una sfida vinta in cui la natura, il verde, hanno la meglio.
Possiamo trovare, o realizzare noi in prima persona, un giardini pensili anche sopra un edificio, che sia con il tetto piano o inclinato, non importa, si può progettare e creare questo tipo di giardini pressoché ovunque anche sopra il solaio di copertura di autorimesse interrate. Ai nostri giorni si vede di tutto.
Giardini pensili di Babilonia
Si tratta di una delle sette meraviglie del mondo antico, sono giardini pensili vicino alla odierna Baghdad, in Iraq, furono costruiti intorno al 590 a.C. dal re Nabucodonosor II, anche se li si attribuisce alla regina assira Semiramide.
Nella cultura tradizionale de luogo dire giardino e dire paradiso è quasi la stessa cosa ma per far si che i giardini pensili di Babilonia fiorissero non ci si poteva affidare al potere divino, era necessario fornire alle piante dell’acqua. Infatti i questi giardini erano attrezzati con un impianto di irrigazione oggetto di studio anche oggi, costituito da due grandi bacini, in basso, che ricevevano acqua dall’Eufrate tramite tubi sotterranei, e che erano connessi con ruote di legno o vasi d’argilla.
Una volta che le ruote venivano azionate dall’uomo, i bacini si riempivano e lasciavano ricadere l’acqua in un collettore al piano superiore dove avveniva lo stesso procedimento per passare al livello più alto dove si trovava una cisterna da cui l’acqua era ridistribuita su tutta la superficie dei giardini. I giardini pensili di Babilonia sono noti non solo agli storici: nel videogioco Prince of Persia c’è un livello de “I due troni” lì ambientato.
Giardini pensili: fioriere
Per questo tipo di giardini è essenziale avere delle fioriere apposta, che siano facili da montare e che assicurino la crescita di piante e fiori anche in queste anomale condizioni “verticali” più che orizzontali. E’ il momento di sperimentare, anche con materiale da riciclo come le bottiglie di plastica scatenandosi con il riciclo creativo.
Giardini pensili: Cripta Rasponi
Siamo a Ravenna e visitando la Cripta Rasponi ci troviamo nei Giardini Pensili, accedendo da un monumentale portico sul lato sud di Piazza San Francesco.
In origine la cripta era una piccola cappella gentilizia mai destinata ai defunti della famiglia Rasponi, noi ci concentriamo però sul giardino, con tanto di fontana, che ha anche una interessante parte pensile dal quale si può passare al contiguo terrazzo sopra il voltone, costruito nel 1839, che serviva a collegare il Palazzo Rasponi alle scuderie e ai magazzini.
Giardini pensili: Singapore
Il verde, il verde “pensile”, è o meglio sarà il protagonista del nuovissimo aeroporto di Singapore, così nuovo che deve essere ancora inaugurato e lo sarà, così pare, nel 2019.
Si chiama Jewel Changi Airport, è uno dei più importanti del Sud-Est Asiatico e il tredicesimo al mondo per numero di passeggeri in transito, un complesso di 10 piani di shopping e aree ristoro, strutture ricettive e aeronautiche, ma soprattutto zone verdi. Ce ne sono di esotiche, anche, di tecnologiche, con una enorme cascata e moltissimi camminamenti sospesi anche, che vanno a formare i Giardini pensili aeroportuali più futuristici mai visti.
Andando al proprio gate, si passerà tra le cime degli alberi, è previsto un ponte, detto Canopy Bridge, lungo 50 metri e posto a 23 metri di altezza da cui guardare la cascata indoor più alta del mondo, la Rain Vortex, e molti altri di dimensioni più modeste che vanno a costituire giardini pensili d’eccezione. Anche molto grandi perché il Canopy Park sarà a cinque piani, per un totale di 14.000 m² i cui è incluso un labirinto di specchi con siepi, scivoli e reti rimbalzanti.
Questo aeroporto con Giardini pensili, o questi Giardini pensili con aeroporto, dipende dai punti di vista, è composto da 3 terminal collegati con piattaforme mobili, in tutto si potranno contare oltre 300 negozi e ristoranti una volta tagliato il nastro, nel 2019. Manca poco!
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram
Pubblicato da Marta Abbà il 1 Maggio 2018