Della genziana si sente dire che protegge dall’ubriachezza, ma non credeteci. Questa pianta è molto usata nella preparazione di ottimi liquori perché ha un buon sapore e perché, aumentando la secrezione salivaria, è un ottimo aperitivo. Ma che riduce gli effetti dell’alcol sull’organismo umano è solo una delle tante panzane metropolitane che ogni tanto si mescolano al sapere antico.
Esistono più di 20 specie di genziana (ma la stima è prudenziale) fra cui la cui genzianella, Gentiana Acaulis, dai fiori turchesi come piccoli zaffiri. L’origine del nome genziana risale a Genzio, re dell’Illiria, che per primo divulgò le doti medicinali della radice di questa pianta, e che probabilmente amava i liquori. Un’altra varietà molto conosciuta è la genziana asclepiadea, dai fiori azzurri picchiettati di nero.
La genziana cresce bene negli alpeggi di montagna e impiega la bellezza di 10-15 anni per raggiungere la prima fioritura. Le proprietà della genziana però, più che nei fiori, sono concentrate nella radice che può raggiungere la dimensione di un pugno e diventare lunga anche più di un metro.
Se cercate la genziana nei prati alpini state attenti a non confonderla con un’altra pianta tipica degli alpeggi, l’elleboro bianco, che può risultare mortale se ingerito. Le due piante hanno portamento simile, la differenza si capisce dalle foglie: l’elleboro ha foglie alterne con la pagina inferiore villosa, lasciatele dove sono. In caso di dubbi chiedete a un esperto.
Gli antichi somministravano la genziana pensando che guarisse dai morsi dei serpenti, ma anche questo è privo di fondamento. Sono invece riconosciute le proprietà di lenire i disturbi dell’intestino e del fegato (non abbastanza però da annullare gli effetti dell’alcol), l’efficacia contro i parassiti (come vermifugo) e come stimolante generale delle funzioni digestive.
La radice di genziana va estirpata in autunno servendosi di una zappa robusta perché bisogna arrivare molto in profondità. Dopo averla lavata, è bene lasciarla esposta alle intemperie per un paio di settimane e poi farla essiccare in ambiente chiuso e arieggiato, tipo un granaio. I fiori di genziana, quando ci sono, si vedono il luglio e agosto; si possono essiccare all’ombra o in forno.
Con la genziana si possono preparare e fare infusi o decotti di fiori, decotti anche concentrati di radice, soluzioni macerate in acqua di radice, radice in polvere, bagni alle mani e pediluvi utilizzando la radice tritata.
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