Genotipo e fenotipo
Tra genotipo e fenotipo è facile fare confusione, c’è la differenza di una vocale e sono entrambi concetti non banali, legati ma che non coincidono. Riguardano ciascuno di noi e delle creature che abbiamo attorno, è quindi bene capire una volta per tutte cosa è un genotipo e perché non è la stessa cosa rispetto ad un fenotipo.
Genotipo: significato
Il genotipo è l’insieme di tutti i geni che compongono il DNA. Si parla di genotipo di un organismo o anche di una intera popolazione ed esso riguarda il corredo genetico, l’assetto genetico, la costituzione genetica di un individuo, ad esempio, come di un animale o di una pianta. In questo assieme, ogni gene da il suo contributo allo sviluppo, alla fisiologia e al mantenimento funzionale dell’organismo, lo può fare in modo collaborativo, oppure da solo.
Il genotipo interagisce con l’ambiente nel determinare il fenotipo, non lo definisce da solo, infatti se due individui con lo stesso genotipo, non è detto che abbiano anche lo stesso fenotipo, come accade spesso per i gemelli monozigoti, un esempio che abbiamo davanti ai nostri occhi o addirittura nella nostra cerchia di amici.
Fenotipo: significato
Abbiamo già accennato al fenotipo nel precedente paragrafo. Si tratta dell’insieme di tutte le caratteristiche che un organismo vivente manifesta, partendo da quelle morfologiche alle modalità di sviluppo e alle proprietà biochimiche e fisiologiche, comportamento compreso.
Genotipo e fenotipo: differenza
Il primo, da solo, non definisce il secondo che è l’insieme dei caratteri osservabili di un organismo e che dipende anche dall’ambiente interno ed esterno con cui quest’ultimo viene in contatto.
A regolare questi legami ci sono dei complessi meccanismi di epigenetica che è l’attività di regolazione genica con cui possono essere modificati il fenotipo dell’individuo o quello della progenie. Questo avviene solitamente attraverso processi chimici che vanno ad influire sul funzionamento dei geni.
Genotipo HCV
Per HCV si intende il virus dell’epatite C, scoperto nel 1989. Parlare di genotipo in questo caso serve per raccontare le 6 varianti virali scoperte negli anni e che corrispondo a 6 genotipi diversi. Questo perché tra esse ci sono differenze, più o meno estese, nel genoma e anche 90 e più sottotipi.
Approfondendo lo studio di questi 6 genotipi virali, si è notato che quello che prevale è il tipo 1 e che ciascuno ha delle zone di maggiore presenza. Ad esempio la variante 1a è diffusa soprattutto nel Nord America, il genotipo 1b in Europa, il tipo 2 in Giappone e Taiwan, il tipo 3 soprattutto in India, quello 4 in Medio Oriente e in Africa, il genotipo 5 in Africa meridionale e il 6 in Asia sudorientale.
Fenotipo esteso
“Il fenotipo esteso” è il titolo di un saggio pubblicato nel 1982 dal biologo inglese Richard Dawkins e che può essere considerato una sorta di proseguimento di quanto già scritto dallo stesso nel libro “Il gene egoista”.
Etologo, biologo, divulgatore scientifico, saggista e attivista britannico, Dawkins è considerato uno degli esponenti più interessanti del “nuovo ateismo” e ritiene che la selezione naturale operi sui geni e che proprio questi ultimi siano i veri protagonisti dell’evoluzione. Per chi desidera conoscere il pensiero di Dawkins, il libro “Il gene egoista” è a disposizione anche su Amazon.
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Pubblicato da Marta Abbà il 25 Febbraio 2018