Gazza ladra Pica Pica
Gazza ladra Pica Pica è uno degli uccelli più intelligenti che oggi esistano sulla faccia della Terra, e nell’aria. Anzi, anche allargando il campo, eccelle, tra tutti gli animali, considerando anche quelli con i piedi o il ventre, o le zampe per terra. Molto diffuso nel continente eurasiatico, è un uccello che si può incontrare con facilità anche negli Stati Uniti e in alcune aree dell’Africa settentrionale. Restando in Italia, tranne che in Sardegna e nell’Isola d’Elba, possiamo adocchiare la Gazza ladra Pica Pica senza troppi sforzi. Preferisce aree in cui ci sono prati oppure frutteti, vanno bene anche cespugli, campi coltivati e margini dei boschi, l’importante è che ci sia l’acqua vicino.
Gazza ladra pica pica
Questo uccello canoro misura in lunghezza circa 44-46 cm ma la maggior parte, oltre il 50%, è coda, il corpo quindi è una ventina di cm, massimo, al netto, ben maggior è la misura della sua apertura alare che va dai 52 ai 62 cm. Il colore della Gazza ladra Pica Pica è il nero lucido, con riflessi verde metallico e viola, sulla testa, sul collo e sul petto, mentre pancia e piume della schiena sono candidamente bianche.
Sempre nere con riflessi colorati sono sia le ali, decorate con delle piume interne color bianco, integralmente nere sono anche la coda, le zampe e il becco sono neri. Se vedete una Gazza ladra Pica Pica con il pelo opaco, o non sta bene, oppure è giovane. I piccoli, infatti, hanno già le stesse tinte dei loro genitori ma non la stessa lucidità nel piumaggio.
Gazza ladra Pica Pica: alimentazione
Uno dei motivi per cui è parecchio diffusa la Gazza ladra Pica Pica è la sua capacità di adattamento alle variazioni delle disponibilità alimentari. Non è certo schizzinosa, inoltre quando trova di che cibarsi, fa la scorta. In generale mangia alimenti sia di origine animale sia vegetale quindi giovani uccelli, uova, insetti, scarti e carogne con un contorno di ghiande e grano.
Quando una Gazza ladra Pica Pica deve procurarsi da mangiare non si fa certo problemi se ciò comporta il dover entrare in contatto con un essere umano, lo stesso vale per altri animali, anzi, a gruppetti di 3 o 4 esemplari questo uccello assume anche comportamenti “canzonatori” mirati a spaventare eventuali predatori o ladri di uova.
Gazza ladra Pica Pica: carattere
Vivono a gruppetti ma durante la stagione dell’amore le varie coppie si isolano per costruire il proprio nido e per accoppiarsi. Dodici mesi su dodici, hanno un comportamento fortemente territoriale, proteggono il proprio territorio, lo difendono, e quando girano lo fanno sempre guardandosi “alle spalle”, attente a suoni e presenze, guardinghe e circospette.
Muovendo velocemente le ali, la Gazza ladra Pica Pica gracchia sovente e non appoggia quasi mai la coda, come non volesse sporcarla. Vi riesce, anche se è lunga quasi più del suo stesso corpo. Come accennato inizialmente, abbiamo a che fare con uno degli animali più intelligenti tra quelli finora a noi noti: assieme a corvi e altri simili, tra gli uccelli la gazza è una di quelli con il cervello maggiormente sviluppato, in proporzione al corpo.
Non ha nulla da invidiare ad uno scimpanzé: pare che questi due animali completamente diversi nell’aspetto e nelle abitudini, abbiano stessa flessibilità mentale, stessa capacità di immaginazione, stessa cognizione sociale e stessa capacità di ragionamento.
Gazza ladra Pica Pica addomesticata
Troviamo la Gazza ladra Pica Pica tra le specie nidificanti stanziali in Europa, in una parte dell’Asia e in quella nord occidentale dell’Africa ed è così chiamata perché risulta attirata dagli oggetti luccicanti. Esistono numerose sottospecie, in verità, e ciascuna è stata addomesticata in una particolare area.
Ad esempio nell’Africa nord-occidentale c’è quella con una macchia blu attorno all’occhio e la coda non lucida, nella penisola arabica ce n’è un’altra, più piccola e con toni iridescenti ma senza piume bianche nelle ali. Le gazze che vivono in Corea sono violastre, con la coda corta ma le ali più lunghe della media.
Gazza ladra Pica Pica: verso
Non si può parlare di canto, letteralmente, per questo uccello canoro, ma piuttosto di verso. Non è gradevole il suono che emette, risulta aspro e a tratti minaccioso, certo non melodioso come il canto di un bengalino. Serve infatti non per intrattenere noi esseri umani, bensì per allontanare intrusi e difendere il territorio, per ribadire la propria presenza.
Gazza ladra di Rossini
Per chi vuole ascoltare qualcosa di più gradevole del verso di questo pennuto, può dedicarsi alla lirica e ascoltare la famosissima tragedia scritta da Gioachino Rossini dal titolo La Gazza Ladra, a lieto fine, fortunatamente. Su Amazon a 21 euro, troviamo una edizione davvero fantastica, diretta da Alberto Zedda, se volete incominciare a capire che toni ha ne trovate degli spezzoni su youtube e vedrete che merita
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Pubblicato da Marta Abbà il 18 Settembre 2018