Gatto Turco Van: carattere e prezzo
Gatto Turco Van, unico tra tutti i felini domestici che non si fa il minimo problema all’idea di doversi buttare in acqua per seguire una preda, che sia un pesce o un’anatra. Non ama nuotare ma “il lavoro” chiama, lui risponde. Sarà per questo, oppure no, ma questa razza è piuttosto longevo, ha una vita media di circa 18 anni e l’ideale è tenerlo in un appartamento con giardino. Possiamo innamorarcene, o odiarlo, ma di certo il Gatto Turco Van non è un animale adatto a tutti dato il suo carattere bizzarro e scaltro.
Gatto Turco Van: caratteristiche
Il Gatto Turco Van è a pelo semi-lungo, il suo mantello è tutto bianco, di colore uniforme, a parte le sue due classiche e tipiche macchie, situate sulla testa, separate da una striscia bianca e una coda colorata. Ha una corporatura di dimensioni medie, piuttosto allungata e muscolosa, le femmine sono più piccole dei maschi ma comunque armoniose e ben sviluppate.
La testa del Gatto Turco Van è di forma leggermente triangolare con zigomi sporgenti, ma il mento non è appuntito. Le orecchie spuntano dritte ma non troppo grandi, gli occhi invece lo sono, e tendono ad una froma ovale. La coda è lunga e proporzionata, grossa come diametro, le zampe di questa razza sono tondeggianti e mostrano curiosi cuscinetti rosa con ciuffi di pelo che spuntano tra le dita.
Gatto Turco Van: carattere
Ho subito avvertito che siamo in presenza di un felino con un carattere più particolare di altri. Già basta dire che nella famiglia il Gatto Turco Van sceglie una persona, e la ama con tutto sé stesso, annegandola di affetto e attenzioni, il resto dei membri della famiglia, restano delle persone quasi qualunque, conviventi, coinquilini non fastidiosi ma neanche degni di molte attenzioni.
Se li può dominare, il Gatto Turco Van convive bene anche con altri gatti e cani, ama molto giocare ed è sempre in movimento, alla ricerca di prede o oggetti con cui interagire. L‘indole di questo gatto è coraggiosa, tanto da portarlo a buttarsi in acqua per inseguire la preda pur non amandola molto.
Gatto Turco Van: allevamenti
Il Gatto Turco Van viene allevato in Europa, ma anche negli Stati Uniti, dalla FIFe è stato riconosciuto nel 1971, oltreoceano solo nel 1982 ma ha poi recuperato fama e successo e oggi se la cava bene qui come altrove. Le origini di questa razza come suggerisce il nome, vanno cercate in Turchia Orientale, nella regione piuttosto sperduta che circonda il lago Van, ai piedi del Monte Ararat.
I primi due esemplari di Gatto Turco Van in occidente sono comparsi nel 1955, in Inghilterra, dove sono piaciuti, diventando i capostipiti del ramo europeo della razza. C’è chi sostiene anche che questi gatti a pelo semilungo siano arrivati dalla Cina assieme a dei mercanti in viaggio lungo la Via della seta, ma è una ipotesi forse più bella da immaginare che già verificata e da ritenere certa.
Gatto Turco Van: cuccioli
I cuccioli del Gatto Turco Van sono molto buffi e belli ma non mostrano subito quello che sarà il pelo definitivo, semi-lungo, fine e setoso, senza sottopelo. Il colore, però, è già quello definitivo e tutto caratteristico della razza. Bianco, uniforme, senza contare le due macchie sulla testa, mai sulle orecchie e sugli occhi.
É colorata anche la coda, per il resto bianco, e per colorata intendo tinte che vanno dal marrone al rosso, di solito, anche se possono capitare anche macchie nere, blu, tortie o tigrate, non sempre accettate dagli standard ufficiali del Gatto Turco Van. Sempre restando in ambito cromatico, ma passando agli occhi, qui abbiamo il color ambra, ma anche l’azzurro. Tra i difetti non tollerati per questa razza c’è la presenza di piccole macchie sul corpo, come spruzzi di vernice, oppure la macchia sulla testa singola e non doppia.
Gatto Turco Van: prezzo
E’ difficile stimare il prezzo degli esemplari di questa razza, non essendoci allevamenti ufficialmente segnalati in Italia. Certo è che non costa poco e che una volta acquistato va ben tenuto, al di là del suo costo. Va spazzolato ogni settimana, con un pettine a denti larghi, gli vanno pulite le orecchie e tagliate le unghie.
Durante la muta, in primavera, dobbiamo poi prevedere grandi perdite di pelo per cui avremo il nostro bel impegno a raccoglierlo ma anche a spazzolare il gatto in modo che non ne ingerisca troppo.
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Pubblicato da Marta Abbà il 27 Luglio 2016