Gatto somalo, un destino all’ombra del gatto Abissino che va riscattato, e io do il mio contributo raccontando chi è questo gatto e quanto è bello. Soprattutto il suo pelo. Il gatto somalo ha origini australiane, anche se spesso viene dato per statunitense.
E’ un felino di taglia media che ha in sé un tocco selvatico nell’aspetto ma anche un carattere molto dolce ed affettuoso. Molti lo descrivono semplicisticamente come un gatto Abissino a pelo lungo e c’è anche chi sostiene che in un certo senso sia una deviazione genetica di quella razza. Ma il gatto somalo è una razza riconosciuta, eccome, ufficialmente.
I due animali sono sì simili, per il carattere curioso, attivo e giocherellone, ma nel pelo sono diversi. Il gatto somalo non solo lo ha ben lungo, ma è anche uno dei pochissimi gatti a pelo lungo che non ha i difetti dei gatti a pelo lungo. Ciò vuol dire che non semina pelo per tutta la casa: non ne perde molto e lo perde quasi tutto assieme una o due volte l’anno. Il gatto persiano ad esempio, altro “nemico-amico” del gatto somalo, lo perde costantemente.
Gatto somalo: aspetto
Uno degli aspetti più caratteristici di questo gatto somalo, che passa dai 4 Kg della femmina ai 6 del maschio, è senza dubbio il pelo. Oltre ad essere lungo, è caratterizzato dal cosiddetto effetto “ticking”. Ciò significa che ogni singolo pelo ha un colore base, interrotto da due o tre bande di pigmento più scuro e termina sempre con la punta scura.
Ogni gatto somalo mostra la sua colorazione definitiva verso i due anni, nasce scuro e poi si schiarisce lasciando che appaiano le striature scure sul dorso così particolari da renderlo unico. Il colore di questi segni dipende dalla tinta di base.
Ci sono quelle ”basic” dette Usual o Ruddy – marrone rossastro con punte scure e le zampe e il retro degli arti posteriori neri – e poi quelle più originali tra cui Sorrel, Blu, Fulvo e Silver. Un gatto somalo, qualsiasi sia il suo colore, non deve avere se non in quantità molto limitata, aree bianche sul mento e sul muso.
Assieme al mantello, anche la coda è appariscente e caratteristica nel gatto somalo: vaporosa e soffice, lunga tanto da fargli meritare il soprannome di “gatto volpe”. Oltre che sulla coda, il pelo del gatto somalo è abbondante anche sul collo e sulle cosce, il muso è decorato anche da grandi orecchie e mostra una tradizionale striatura a “M” sulla fronte.
Gli occhi del gatto somalo sembrano truccati per il contorno che mostrano, scuro, il fisico è longilineo ma robusto e muscoloso, la schiena è leggermente arcuata tanto che il gatto somalo sembra sempre lì lì per compiere un salto.
Gatto somalo: origini
La razza del gatto somalo è ufficiale dal 1978, nel 1982 ha preso l’attuale nome ma ha le sue origini nel periodo del dopo guerra. Al termine del secondo conflitto mondiale, infatti, il gatto abissino era praticamente sparito dalla circolazione e pare che, nel tentativo di “ricostruirne” il pedigree, sia saltato fuori questo gatto somalo.
E’ infatti accaduto, o almeno molti lo sostengono, che alcuni esemplari gatti portatori del gene recessivo del pelo lungo siano riusciti ad entrare a far parte del pool genetico della popolazione. Erano gatti con il pelo più morbido e più lungo che si facevano notare. Il giudice di gara, gara felina, che ha richiesto il riconoscimento della razza è stato Ken McGill, ed è proprio il suo Mayling Tutsuta il primo gatto somalo ufficiale. Di nazionalità australiana.
Gatto somalo: carattere
Come l’abissino, il gatto somalo ha un carattere delizioso, molto socievole e bisognoso di attenzione e coccole. Ama stare in compagnia degli umani, anche, e solo le femmine, e solo ogni tanto, si dimostrano astiose quando si tratta di convivere con altri animali.
Anche con i bambini e con i padroni giocherelloni, il gatto somalo è paziente e non mostra tratti aggressivi, in generale quando gira per casa è allegro e molto curioso. Anche troppo! Infatti il suo è un continuo cercare qualcosa da scoprire: questo anche perché il gatto somalo è intelligente e vivace, adora arrampicarsi e saltare, analizzare e annusare ciò che scova in giro. In compenso non è rumoroso e non miagola mai, e dopo una infanzia scatenata poi si calma e diventa più gestibile anche se non perde la sua bella voglia di esplorare il mondo.
A proposito di mondo, il gatto somalo si adatta all’appartamento ma se può avere un giardino in cui avventurarsi, è certo molto più felice. A chi non può offrirglielo, consiglio di creare un punto di sfogo per questo felino vivace,in cui sfogare la sua vivacità.
Gatto somalo: cura
Una delle prime cose a cui fare attenzione se si ha un gatto somalo è che non ingrassi. Tenerlo sotto controllo, quini, e non farlo mangiare dalla nostra tavola, lui ne approfitta di certo. Il pelo del gatto somalo, così morbido e setoso, non necessita di eccessive cure: una passata settimanale non troppo energica con una spazzola di crine e ogni tanto una con un pettine a denti larghi dove il pelo è più folto. Le orecchie devono essere pulite, solo se necessario, con prodotto specifico e le unghie spuntate con apposite forbicine.
Gatto somalo: allevamenti
Non è un gatto comune, il gatto somalo, e non sono comuni gli allevamenti che se ne occupano, per lo meno in Italia. Ce ne sono meno di 10, sul web se ne trovano 3 in Lombardia, uno in Trentino e uno in Piemonte. Ce ne saranno pochi altri e spesso non allevano solo il gatto somalo ma lui e qualche suo collega.
Gatto somalo: prezzo
Il prezzo di un gatto somalo parte da 600 euro, se si desidera un esemplare cucciolo ma destinato “ad uso domestico”. Da compagnia, quindi, senza nessuna pretesa di iscriversi a gare. Se invece il nostro obiettivo è dedicarci ad una vita da esposizione a esposizione, un gatto somalo che possa vincere e farci felici può costare anche 1500 euro. In entrambi i casi l’aiuto e il parere di un veterinario che ci accompagni nell’acquisto è consigliato.
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