Gatto offeso dopo le vacanze
Gatto offeso, o almeno così può apparire, talvolta, quando ha un atteggiamento più freddo e ci gira le spalle, ci sta alla larga e magari si mostra anche inappetente, per poi andare a cibarsi nella sua ciotola appena svoltiamo l’angolo.
Pensare che il gatto sia offeso nella maggior parte dei casi è una “umanizzazione” dell’animale a cui vogliamo attribuire una reazione che non gli è così naturale come lo è per gli esseri umani. Il gatto ha altri pensieri e altre priorità rispetto a tenerci il muso.
Gatto offeso
Particolarmente sensibili all’aria che tira, i gatti assorbono i sentimenti del proprio padrone e ne restano influenzati. Sembra che se ne freghino, ma capiscono benissimo se siamo tristi, stressati, arrabbiati e si comportano di conseguenza. Da un lato entrano in empatia con noi, facendoci sentire la loro vicinanza spirituale, dall’altro restano diventano dello stesso umore.
Ciò che invece accade quando sgridiamo un gatto, ad esempio perché si è fatto le unghie sulla nostra poltrona preferita o perché ha mangiato la nostra cena di nascosto, più che offeso, il gatto è disorientato dalle nostre urla. Se scappa con le orecchie abbassate è perché non sa come reagire e vuole evitare problemi.
Gatto offeso dopo le vacanze
Quando stiamo fuori per tante ore, al rientro il gatto offeso ci accoglie con freddezza, non fa le fusa, finge di nulla e prosegue a dormire o a leccarsi come fossimo trasparenti. E’ offeso? Molto probabilmente ha sentito la nostra mancanza ma non lo mostra, sa però benissimo che siamo tornati e ne è felice, però siamo stati via troppo e si è un po’ annoiato.
Se stiamo via per molti giorni, il problema non è che il gatto si offende ma che rompiamo la sua routine. Sono animali tremendamente abitudinari, i gatti, per cui quando non ci vedono fare le solite cose, restano turbati. Figuriamoci se addirittura scompariamo da casa per giorni: sono sconvolti dal cambiamento, lo digeriscono controvoglia ma certo non riescono ad accoglierci con gioia. Forse un po’ di sollievo, ma temendo che non tornerà tutto come prima, come piaceva a loro.
Gatto offeso: comportamento
Per capire cosa pensa il gatto dobbiamo convincerci che non ha dei pensieri e delle reazioni umane. Cambiamo logica, entriamo in quella di un animale abitudinario e diffidente, non sempre incline a manifestare affetto anche se lo prova, e che, come tutti gli animali, ha come priorità il mangiare e il dormire.
Il gatto offeso, quindi, è difficile da trovare, magari ogni tanto non comprende le nostre mosse, troppo complicate per la sua logica felina, e resta perplesso. A noi sembra offeso, ma è semplicemente in attesa di capire. Non scordiamoci che ha un’indole indipendente ed è un essere orgoglioso.
Per mettersi nell’ottica dei gatti in modo simpatico, colorato e spassoso, vi consiglio “Gattobrutto”, un libro di Silvia Colombo da sfogliare con figli o nipoti, pubblicato da VerbaVolant Edizioni.
Gatto offeso: rimedi
Più che rimediare, al gatto offeso, è necessario comprenderlo e, qualunque cosa abbia, lasciarlo sbollire in santa pace. Nel caso specifico del gatto offeso dopo le vacanze, tra il mandarlo in una pensione o presso un amico e il lasciarlo a casa nostra da solo, il male minore è il lasciarlo dove è. Ovviamente facendo in modo che abbia da mangiare.
Il gatto non si offende ma si infastidisce molto se costretto a “traslocare” rinunciando magari al suo cuscino, alla sua finestra, alla sua postazione per mangiare, alle sue “cose”.
Gatto offeso Fabi
Il cantante italiano Niccolò Fabi ha intitolato una sua canzone proprio “gatto offeso”. Eccone un pezzo.
Dillo pure che sei offeso,
da chi distrugge un entusiasmo,
da chi prende a calci un cane,
da chi é sazio e ormai si é arreso,
da tutta la stupiditá
chi si offende tradisce il patto,
con l’inutile omertá,
rimane senza la protezione del silenzio, dell’assenzo, del tanto dobbiamo sopravviverci qui dentro,
ma quando vivere diventa un peso,
quanto nei sondaggi il tuo parere non é compreso
quando dire amore diventa sottinteso
quando davanti al sole la mattina non sei più sorpreso
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Pubblicato da Marta Abbà il 10 Febbraio 2018