Gatto di Pallas: caratteristiche e altre informazioni
Il gatto di Pallas, con i suoi occhi tondi tondi, è un animale davvero curioso. Non immaginatevi un felino domestico perché è un gatto dalla pelliccia straordinaria, folta e molto lunga, con le orecchie piccole e distanti e un muso rotondo che vive in 14 Paesi tutti situati nell’Asia Centrale.
Viene ancora cacciato purtroppo ed è quindi a rischio, ad attirare l’attenzione su di lui è certamente il suo bel manto ma c’è anche chi lo cerca perché viene utilizzato nella medicina tradizionale cinese.
Gatto di Pallas o gatto delle sabbie
Noto come manul oppure anche gatto delle steppe, visto dove vive, il gatto di Pallas appartiene alla famiglia dei Felidi e deve il suo nome al primo zoologo che è riuscito a descriverlo in maniera completa. Si tratta di uno studioso tedesco il cui intero nome è Peter Simon Pallas
Gatto di Pallas: caratteristiche
Pur chiamandosi gatto non pensiamo ad un miciotto, allo stesso tempo non dobbiamo neanche temere di trovarci di fronte ad un felino dalle dimensioni di una tigre. Tra i felidi resta tra i più piccoli il gatto di Pallas con una lunghezza di circa 60 centimetri, coda esclusa perché da sola misura 25 centimetri. Abbiamo accennato al suo magnifico pelo ma senza dare degli elementi per immaginarlo.
E’ chiaro, color ocra ma non “a tinta unita”. Mostra infatti delle strisce verticali che non sempre sono così evidenti perché la pelliccia è folta, lunga e spessa. Se vi capita di vedere degli esemplari di altri colori non vi state confondendo, l’ocra è la tinta base ma può cambiare con le stagioni. In estate tende al marrone chiaro ma con il giungere dell’inverno la pelliccia del gatto di Pallas sfuma e tende al grigio diventando anche più uniforme con le strisce sempre più nascoste.
Non si può dire che il gatto delle steppe sia proprio un classico felino al pari delle pantere, delle tigri, dei leopardi e dei ghepardi perché pur appartenendo alla stessa categoria mostra delle caratteristiche peculiari. A partire dalle zampe corte, dalla parte posteriore piuttosto pronunciata e dal pelo che è molto più lungo e spesso rispetto a quello di qualsiasi altro cugino.
Anche a guardarlo “in faccia”, non possiamo dire che abbia la faccia da gatto o in generale da felide perché le orecchie tondeggianti e basse lo fanno assomigliare molto di più ad un gufo. Anche il muso piatto non aiuta e fa spesso paragonare il gatto di Pallas al gatto persiano. Un’altra differenza tra lui e gli altri felidi è la pupilla che nei momenti di massima luminosità diventa un pallino e non una fessura come invece capita anche ai più docili gatti domestici.
Gatto di Pallas: è pericoloso?
Con questo aspetto così strano, categorizzato come felino ma non felino del tutto, il Gatto di Pallas può in un certo senso incutere timore ma possiamo rilassarci, prima di tutto è ben lontano da noi, ma anche se fosse vicino sarebbe interessato ad altro.
E’ un classico predatore notturno e le sue prede più classiche sono il pika daurico (Ochotona dauurica) e l’arvicola argentata della Mongolia (Alticola semicanus), la marmotta della Mongolia (Marmota sibirica), il gerbillo della Mongolia (Meriones unguiculatus), l’arvicola di Brandt (Lasiopodomys brandtii). E’ in grado anche di mangiare altri carnivori come la volpe comune (Vulpes vulpes) e il corsac (Vulpes corsac), varie specie di mustelidi e di ungulati oltre a tanti piccoli mammiferi selvatici e ad altri vertebrati.
Gatto di Pallas: animale a rischio
Invece che domandarci se siamo in pericolo noi, quindi, è il caso di chiedersi se non sia in pericolo lui perché sono molte le minacce e i pericoli che assediano il nostro gatto di Pallas. La risposta è quindi sì, è una specie a rischio. Uno dei motivi del calo di popolazione di questi gatti speciali è la scomparsa della marmotta della Mongolia che è una delle sue prede preferite e in alcune zone l’unica.
Parlo di aree prevalentemente rocciose in cui il gatto di Pallas si serve delle tane di questi animali anche per ripararsi dagli attacchi dei suoi predatori, rapaci, lupi ed altro, non essendo lui stesso in grado di scavare delle gallerie simili. Non è nelle sue corde. Ecco che con meno marmotte e meno rifugi il gatto di Pallas è esposto a parecchi rischi e resta costretto a stare in un’area più limitata di territorio, dove si assiste ad un indebolimento genetico e quindi anche ad un rischio per la specie.
Tra i nemici di questo felino soprattutto in Mongolia troviamo il cane da pastore. Si tratta di cani che vivono con le famiglie di pastori ma che si allontanano di diversi chilometri dalle loro caso girovagando in libertà e quando trovano per caso un Gatto di Pallas sono in grado di ucciderlo senza difficoltà.
Gatto di Pallas: habitat
Il gatto di Pallas non vive però solo in Mongolia: lo possiamo trovare nelle steppe dell’Asia centrale quindi anche in quelle della Cina, e il suo areale arriva fino all’Iran, all’Armenia e all’Azerbaigian. A livello di altitudine, lo possiamo incontrare anche a 5.050 metri.
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Pubblicato da Marta Abbà il 10 Dicembre 2020